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Adamkus, Valdas

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A. (Kaunas 1926) durante la Seconda guerra mondiale si unì alle forze della Resistenza per l’indipendenza della Lituania; pubblicò e diffuse il giornale clandestino “Jaunime, budėk!” (“Gioventù, all’erta!”).

Dopo una breve permanenza in Germania, dove si era ritirato con i genitori nel luglio 1944, tornò in Lituania nell’autunno dello stesso anno ed entrò a far parte del Gruppo di difesa della patria in lotta contro il regime sovietico. Partecipò alla battaglia di Seda nella Lituania occidentale, ma dovette ben presto abbandonare nuovamente il paese. Diplomato presso il ginnasio lituano in Germania, A. si iscrisse alla Facoltà di Scienze naturali dell’Università di Monaco di Baviera.

Nel 1949, grazie all’aiuto dei familiari dell’ex presidente lituano, Kazys Grinius, A. emigrò negli USA insieme ai genitori, al fratello e alla sorella. Nel 1960 si laureò come ingegnere civile all’Illinois Institute of Technology. Tra il 1957 e il 1958 assunse la presidenza del Centro Santara (“Accordo”) degli studenti lituani negli Stati Uniti. Tra il 1958 e il 1965 fu vicepresidente della Federazione politico-culturale “Santara šviesa”, un’organizzazione di emigrati lituani d’orientamento liberale, diventandone presidente nel 1967. A. organizzò azioni di protesta contro l’occupazione della Lituania e promosse numerose petizioni. Tra il 1961 e il 1964 fu membro del Consiglio della comunità lituano-americana (LC); vicepresidente del Consiglio centrale e membro dell’American–Lithuanian Council (ALC). Nei primi anni Settanta lavorò per l’Agenzia statunitense per la protezione ambientale (EPA) e fu un membro attivo del Partito repubblicano americano. A partire dal 1972 visitò più volte la Lituania, portando con sé il materiale pubblicato dalla Santara šviesa. Incoraggiando e sostenendo la costruzione di impianti di depurazione idrica e lo sviluppo del monitoraggio ambientale, A. aiutò le istituzioni ambientali degli Stati baltici ad acquisire letteratura scientifica, attrezzature e software necessari ai loro progetti. In qualità di coordinatore degli aiuti americani ai paesi baltici nell’ambito della protezione ambientale, A. organizzò visite di studio per i rappresentanti delle istituzioni accademiche lituane e sviluppò la cooperazione con l’Università di Vilnius, aiutandola a dotarsi della più recente letteratura accademica sui temi ambientali.

Nel 1989 ricevette una laurea honoris causa all’Università di Vilnius, e analoghi riconoscimenti gli furono conferiti dalle università americane dell’Indiana e dell’Illinois per il suo contributo alla depurazione dei Grandi laghi e per altri progetti ambientali.

Ad A. furono anche assegnati la medaglia d’oro dell’EPA statunitense per i risultati ottenuti mentre in servizio. Nel 1993 A. fu a capo della campagna del candidato Stasys Lozoraitis per la presidenza della Lituania. Nel 1996 partecipò attivamente alla campagna delle elezioni generali, formando uno schieramento di forze moderate. Nel 1997 fu eletto consigliere nel Comune di Šiauliai dall’Unione di Centro lituana.

A. venne eletto Presidente della Lituania nel 1998. Conservò la carica dal 1998 al 2003, quando fu sconfitto da Rolandas Paksas. Tuttavia, la sua carriera riprese nel 2004 quando Paksas fu messo in stato di accusa e rimosso dalla carica. Al primo turno delle nuove elezioni presidenziali, il 13 luglio 2004, A. ricevette il 30% dei voti, più di qualsiasi altro candidato. Il 27 aprile 2004 il ballottaggio fu vinto da A. con circa il 52% dei voti.

Fin dalla sua prima elezione nel 1998, A. perseguì come obiettivi strategici della politica estera lituana l’adesione all’Unione europea e all’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (North Atlantic treaty organization, NATO).

Nel suo programma di candidato presidenziale, A. dichiarava: «Ritengo che gli sforzi della Lituania per diventare membro sia della NATO sia dell’Unione europea siano una tendenza inconfutabile e dominante nella politica generale del paese. Mi dichiaro favorevole all’integrazione [della Lituania] nelle strutture politiche ed economiche internazionali, che giocherebbe un ruolo decisivo nel garantire la sicurezza e il benessere economico del nostro Stato. Mi impegnerò personalmente per promuovere la consapevolezza del pubblico verso la necessità dell’integrazione e per fornire informazioni adeguate in merito a tale questione» (v. Adamkus, 1997).

Nel suo discorso inaugurale come neo Presidente della Repubblica di Lituania (1998), A. ribadì il suo impegno verso l’integrazione europea (v. Integrazione, teorie della; Integrazione, metodo della): «Gli obiettivi chiave della politica estera lituana sono di partecipare alla NATO e all’Unione europea nel minore tempo possibile. Lavorerò per permettere una migliore comprensione, tra i cittadini della Lituania, del significato di tale integrazione. Farò del mio meglio per permettere alla Lituania di diventare un membro a tutti gli effetti della Comunità europea ed euro-atlantica durante il mio mandato».

A. perseguì tali obiettivi tenacemente, ponendo l’ingresso della Lituania nell’UE come principale priorità nei negoziati con i capi dei paesi UE. In occasione dell’incontro con il Commissario UE Günter Verheugen a Vilnius nel 2001, espresse la ferma posizione della Lituania in merito alla chiusura della centrale nucleare di Ignalina come condizione per l’ammissione all’UE, ma chiedendo allo stesso tempo degli aiuti finanziari all’Unione europea (ivi, p. 165). In qualità di Presidente della Lituania A. prese parte a molti summit con i leader degli Stati membri dell’UE, tra cui quello storico di Copenaghen del 13 dicembre 2002, quando la Lituania, insieme a nove altri Stati, fu invitata a entrare nell’Unione europea nel 2004.

Sebbene il desiderio della Lituania di fare parte dell’Unione europea fosse stato espresso dai suoi predecessori, ad A. va attribuito il merito di aver perseguito tenacemente tale obiettivo della politica estera lituana. Secondo alcuni osservatori, «l’elezione di Adamkus fu significativa nel consolidare i progressi verso la democrazia e nel contenere gli elementi meno tolleranti del nazionalismo lituano» (v. Lane, 2001, p. 159), tra cui coloro che si esprimevano contro l’integrazione europea.

Jolanta Stankevičiūtė (2008)

Bibliografia

Adamkus V., Be nutylėjimų: dienoraščiai, vertinimai, pastabos paraštėse, Tyto alba, Vilnius 2004.

Lane T., Lithuania: Stepping Westward, Routledge, London-New York 2001.

http://www.adamkus.lt/en/biography.html.

http://www3.lrs.lt/n/rinkimai/pr97/kandidatai/adamkus/index_en.html#uzsieniopolitika.

http://www.randburg.com/li/general/adamkus.html.