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Centri d’informazione europea

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La denominazione “centri d’informazione europea” viene normalmente utilizzata per identificare quei centri istituiti a livello locale dalla Commissione europea. I centri di informazione europea costitui­scono il primo strumento adottato dalla Commissione per avvicinare l’Europa ai cittadini dei paesi membri con l’obiettivo di ridurre il controllo dell’informazione comunitaria detenuto dagli Stati membri.

Allo stesso tempo, in quanto collocati in strutture (per lo più pubbliche) nazionali e locali, i centri d’informazione hanno offerto a queste ultime la possibilità di accrescere le proprie competenze sulle politiche, le opportunità e i programmi dell’Unione europea (UE) in un’epoca, non troppo lontana, in cui le Istituzioni comunitarie erano percepite come entità lontane e quindi molto poco conosciute.

Distribuiti su tutto il territorio dell’Unione, coordinati e gestiti centralmente dalla Commissione euro­pea, tali centri hanno dato vita a una serie di reti (networks) i cui punti (nodi), soprattutto con l’avvento di Internet, hanno facilitato un’ampia diffusione delle informazioni dal centro alla periferia e viceversa, nonché tra i diversi nodi, realizzando una vera e propria “circolarità” dell’informazione a tutto vantaggio del cittadino (sia esso consumatore, imprenditore, lavoratore, studente, ecc.). Nei casi in cui la rete abbia centri in paesi extra UE, essa assume una dimensione non solo europea ma anche internazionale, in grado di accrescere le aspettative di maggiore dialogo ed interscambio culturale, po­litico ed economico tra paesi appartenenti alle diverse aree geografiche del mondo.

I singoli centri di informazione europea, pertanto, sono in contatto diretto con la Direzione generale della Commissione europea di appartenenza e hanno un canale privilegiato con le istituzioni dell’Unione europea. In quanto organizzati in rete, sono in contatto tra di loro. Presenti nei 27 paesi dell’Unione europea e, in alcuni casi, in altri paesi extra UE, usano lo stesso “linguaggio” nella realizza­zione delle attività, anche se collocati in paesi diversi, e nello stesso tempo sono fortemente radicati in un territorio, che conoscono perfettamente e con il quale sono in grado di dialogare e di rilevarne i bi­sogni e le aspettative.

La Commissione europea, in linea generale, svolge a supporto del funzionamento delle proprie reti di informazione una serie di attività di gestione, di sviluppo e di promozione delle stesse. Allo stesso tempo, la Commissione si incarica di verificare le attività svolte dai singoli punti di cui si compongono le diverse reti, al fine di garantire al cittadino la qualità dei servizi ricevuti. Le strutture che vengono selezionate per ospitare un cen­tro (punto) di informazione europeo – normal­mente a seguito di un bando della Commissione europea – hanno anche il diritto all’uso del logo identificativo della rete di cui entrano a far parte. Di regola, la Direzione generale (DG) della Commissione europea, responsabile della gestione di una rete, provvede ad aggiornare la Commissione, il Parlamento europeo e gli Stati membri sui risultati raggiunti rispetto agli obiettivi annuali o pluriennali assegnati alla missione speci­fica.

La prima rete di informazione europea nasce nel 1964 con i Centri di documentazione europea (CDE) ed è indirizzata, in particolare, agli studenti. Tuttavia, è a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta che la Commissione europea sviluppa nuove reti di informazione per imprese e cittadini affinché l’Europa – in concomitanza con l’ampliamento delle proprie materie di competenza – possa ottenere il più ampio consenso rispetto alle iniziative intraprese, in modo da far fronte ai casi di non corretta in­formazione da parte di Stati membri con difficili situazioni di politica interna. Negli anni 2000, proprio a seguito della crescente disaffezione dei cittadini dei 15 Stati membri nei confronti dell’Europa a 25 e poi 27 paesi – causata da un contesto di forte crisi economica ed istituzionale dell’Unione – la Commissione europea avvia una nuova strategia di informazione e comunicazione di cui fa parte integrante una riorganizzazione e razionalizzazione delle proprie reti con l’obiettivo di migliorare la comunicazione con l’esterno, tenendo conto maggiormente delle esigenze dei cittadini cui è destinata ciascuna rete, di evitare sovrapposizioni tra le attività svolte sul medesimo territorio dalle diverse reti e di accrescere il dialogo tra i centri di informazione appartenenti a reti diverse.

In tale contesto, nel 2005 viene promossa dalla DG Impresa e industria l’iniziativa “b2europe”, rivolta alle reti di informazioni per le imprese. Dalla fusione di due reti esistenti nasce la nuova rete “Europe Direct” per il cittadino gestita dalla DG Comunicazione. Nel 2006 viene pubblicato il bando della DG Imprese e industria per la creazione, nel 2008, di una nuova rete per le imprese, il cui nome è attualmente in via di definizione, destinata a sostituire le attuali reti “Euro info centre” e “Innovation relais centre”. Vengono altresì ripensati la natura giuridica e quindi il funzionamento dei cosiddetti grandi centri di in­formazione sull’Europa (in Italia, il Centro di informazione e documentazione europea, CIDE, www.cide.it). Rispetto all’utenza di riferimento, i principali centri di informazione europea si possono raggruppare in due categorie: i centri di informazione per i cittadini e gli studenti e i centri di informazione per le im­prese.

Del primo gruppo fanno parte i CDE (v. http://www.cdeita.it/cde_menu.htm). I CDE sono istituti dalla Commissione europea presso le univer­sità e le istituzioni di insegnamento superiore di tutti i paesi membri e di alcuni paesi terzi. I Cen­tri dispongono di gran parte della documentazione cartacea ed elettronica prodotta dalle istitu­zioni comunitarie e la rendono accessibile al mondo accademico e al “grande pubblico”. Sono coordi­nati dalla DG Comunicazione, ma non ricevono finanziamenti. La loro missione è principalmente quella di aiutare le università e le istituzioni di insegnamento superiore e di ricerca a promuovere e a svilup­pare l’insegnamento e la ricerca sull’integrazione europea, come pure di mettere a disposizione le fonti informative sull’Unione europea agli studenti, professori e ricercatori del mondo accademico e del pubblico in generale.

Diretto ai cittadini e agli studenti è anche il CIDE, il quale nasce, a Roma, da un contratto di collaborazione tra il governo italiano e la DG Comunicazione della Commissione europea, nella forma di un Gruppo europeo di interesse economico (GEIE; legge 23 giugno 2000, n. 178). Altri centri nazionali dell’UE si trovano a Lisbona e Parigi. I Centri nazio­nali, nella forma giuridica attuale, concluderanno l’attività a fine 2007. Con il Piano d’azione del 20 lu­glio 2005 relativo al miglioramento della comunicazione sull’Europa, la Commissione europea offre un nuovo tipo di collabo­razione definito “partenariato di gestione”, cioè un accordo pluriennale con lo Stato membro per il cofinanziamento dell’organismo scelto e proposto dal governo nazionale (in Italia il referente è il Dipartimento per le politiche comunitarie della presidenza del Consiglio). Le principali attività riguar­dano l’informazione e la comunicazione con ampie campagne nazionali, l’help desk informativo per l’orientamento generale, la produzione di studi e ricerche e un servizio di biblioteca e documentazione per l’accesso al materiale prodotto dall’UE.

Vi sono poi i centri “Europe direct”, istituiti nel 2005, che sostituiscono le reti “Info points Europe” e “Carrefour europei”. La rete Europe Direct è gestita dalla DG Comunicazione della Commissione europea, ed è una delle più estese dell’UE. I cen­tri d’informazione sono generalmente ospitati presso enti regionali e locali e forniscono tutta una serie di servizi e di pubblicazioni specialmente sulle opportunità che l’UE offre ai cittadini. Diverse sono le modalità per contattare i punti Europe Direct: utilizzando un numero di telefono unico gratuito (00 800 67891011), accessibile ovunque negli Stati membri, oppure un numero di telefono normale (+32 22999696) accessibile da qualsiasi paese del mondo (numero a pagamento), attraverso un ser­vizio di posta elettronica tramite il sito Internet http://europa.eu.int/europedirect/, e infine ­direttamente un centro Europe direct.

Tra i centri diretti ai cittadini figura anche il “Team Europe” (http://europa.eu.int/comm/relays/te_it.htm), un gruppo di conferenzieri indipen­denti della Commissione europea gestiti dalla DG Comunicazione. A Team Europe appartengono es­perti in questioni comunitarie in tutti i settori di attività contemplati dalle politiche dell’Unione. La rete opera in stretto contatto con le rappresentanze della Commissione presenti negli Stati membri dell’UE

Vi sono infine i Centri di informazione sui programmi di formazione dell’UE, attualmente in riorganizza­zione in quanto collegati ai nuovi programmi rivolti ai giovani, al mondo universitario e scolastico in genere, in vigore per il periodo 2007-2013.

Alla categoria dei centri di informazione per le imprese e per i consumatori appartengono invece i centri “Euro info cen­tre” (EIC; v. http://euroinfocentre.it.), istituiti a partire dal 1987 per informare le imprese. Essi ven­gono gestiti dalla DG Imprese e industria della Commissione europea, e attualmente rappresentano la rete di informazione più diffusa gestita dall’Unione europea, presente sia negli Stati membri che nei paesi extracomunitari (Balcani, Medio Oriente, Mediterraneo, USA, Cile). Una nuova rete sostituirà quella attuale nel 2008. Le principali attività svolte riguardano l’informazione alle imprese sulle iniziative, i programmi e le politi­che dell’UE, nonché sulla loro applicazione e attuazione a livello nazionale e locale, l’assistenza alle im­prese nei mercati interno e internazionale, la rilevazione dei bisogni e delle aspetta­tive delle imprese finalizzata a promuoverne, nel contempo, la partecipazione alla costruzione del progetto europeo. I centri Euro Info Centre sono presenti in particolare nelle Camere di commercio, nelle agenzie di sviluppo regio­nali e locali e nelle associazioni imprenditoriali.

Sempre alle imprese sono rivolti i centri “Innovation relais centre” (IRC; v. http://innovationrelay.net) e “National contact point” (NCP; v. http://cordis.europa.eu//fp6/ncp.htm), gestiti dalla DG Imprese e industria nell’ambito dei diversi Pro­grammi quadro di ricerca e sviluppo tecnologico dell’Unione europea. Presenti in uni­versità, centri di ricerca, camere di commercio, parchi scientifici, ecc., gli IRC verranno sostituiti da una nuova rete. I principali obiettivi delle due reti sono la promozione della partecipazione ai programmi di ricerca, la crescita delle collaborazioni transnazionali, in particolare per lo sfruttamento dei risultati della ricerca e l’applicazione, presso le imprese, delle tecnologie innovative. I punti IRC collaborano con gli esperti NCP dotati di una specifica e approfondita conoscenza dei singoli sottoprogrammi indi­cati nei Programmi quadro di ricerca e sviluppo, nonché nella ricerca internazionale (v. anche Politica della ricerca scientifica e tecnologica).

Vi sono poi i centri “Solvit” (per l’Italia v. www.politichecomunitarie.it), attivi dal 2002 in rete, che operano nell’ambito delle pubbliche amministrazioni centrali di 30 paesi europei. I punti Solvit sono gestiti dalla DG Mercato interno della Commissione europea e si occupano principalmente della risoluzione dei problemi trasfrontalieri di cittadini e imprese per la corretta applicazione delle norme del mercato interno da parte della pubblica amministrazione stessa.

Risale all’inizio degli anni Novanta la creazione dei centri europei per i consumatori (v. http://europa.eu/consumers/redress_ecc_network/index_en_htm), coordinati dalla DG Consumatori della Commissione europea (v. anche Politica dei consumatori). L’unico centro di questo tipo in Italia si trova a Bolzano presso il Centro europeo consumatori. I servizi erogati riguardano i diritti dei consumatori e la compo­sizione delle vertenze transfrontaliere in via amichevole (prodotti difettosi o non conformi alla descri­zione).

Destinati alle imprese sono anche i “Business innovation centre” (BIC; v. www.bic-italia.net) nati nel 1984 e oggi gestiti dalla DG Imprese e industria, i quali erogano servizi di assistenza nell’elaborazione di idee e progetti, di tutoraggio ai nuovi imprenditori nonché attività di promozione della cultura di im­presa e dell’innovazione. I BIC operano essenzialmente all’interno di camere di commercio, enti locali e associa­zioni imprenditoriali.

Vi sono, infine, i centri “Eures” (per l’Italia v. www.welfare.gov.it/eures), operanti presso i servizi pubblici per l’impiego di circa 30 Stati europei. La rete è gestita dalla DG Occupazione e affari sociali della Commissione europea. La rete Eures opera dal 1994 con l’obiettivo di facilitare, a tutti coloro che cercano un’occupazione, la conoscenza delle offerte di lavoro disponibili nel paese prescelto.

Monica Didò (2008)