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Landsbergis, Vytautas

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L. (Kaunas 1932) dopo il diploma al liceo e alla Scuola di Musica J. Gruodis di Kauna, nel 1950 si iscrive al Conservatorio lituano di Vilnius e si diploma nel 1955; da allora è sempre vissuto a Vilnius. Landsbergis ha cominciato la carriera di educatore nel 1952, quando era ancora uno studente, e ha continuato a insegnare fino all’elezione a presidente del Consiglio supremo della Repubblica di Lituania nel 1990.

Ha insegnato alla scuola di musica M.K. Ciurlonis, al conservatorio lituano, all’Istituto pedagogico di Vilnius e alle sedi distaccate del conservatorio a Klaipeda. Dal 1978 al 1990 ha insegnato Storia della musica all’Accademia musicale lituana.

La carriera politica di Landsbergis ha inizio il 3 giugno 1988 con la sua elezione al gruppo d’iniziativa del movimento riformista lituano Sajūdis. Al Congresso di fondazione di Sajūdis del 22-23 ottobre 1988 è stato eletto nel Seimas del Sajūdis e nel Consiglio del Seimas, diventandone presidente il 25 novembre 1988.

Il 26 marzo 1989, a Panevezys, L. è stato eletto come rappresentante della Lituania al Congresso dei deputati del popolo dell’URSS. In seguito all’elezione al Consiglio supremo della Lituania, il 10 marzo 1990, L. è stato eletto presidente del Consiglio supremo e capo dello Stato e ha presieduto la seduta del Parlamento che lo stesso giorno ha proclamato l’indipendenza della Repubblica di Lituania.

L. è stato uno dei leader del Consiglio degli Stati baltici (1990-1992). Nel 1990-1991 è stato presidente della Commissione per la Nuova costituzione della Repubblica Lituana e della delegazione di Stato per i negoziati con l’URSS. Sotto la sua guida la Lituania ha resistito alla violenza militare e al blocco messi in atto dall’URSS, ottenendo il riconoscimento internazionale dell’indipendenza lituana e negoziando l’accordo con la Russia per il ritiro delle truppe russe.

Nel settembre 1992, in veste di presidente del Parlamento lituano, L. si è recato in visita ufficiale a Bruxelles dove è stato ricevuto dal Presidente della Commissione europea, Jacques Delors, dal presidente del Parlamento europeo, Egon Klepsch, e da altre alte cariche; questa visita è stata una delle prime dimostrazioni della volontà della Lituania di diventare membro della Comunità economica europea.

Alle elezioni di ottobre-novembre 1992, L. è diventato membro del Parlamento; in seguito è diventato capo dell’opposizione nel Seimas lituano. Inoltre ha fatto parte della delegazione lituana all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa e della delegazione lituana all’Assemblea baltica.

L. è stato eletto Presidente del partito conservatore lituano Unione patriottica, fondato il primo maggio 1993.

Alle elezioni di ottobre-novembre 1996, L. è stato nuovamente eletto deputato e il 25 novembre è diventato presidente del Seimas della Repubblica di Lituania.

Alle elezioni parlamentari del 2000 è diventato membro del Seimas per la quarta volta e ha nuovamente fatto parte della delegazione lituana all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, oltre ad aver fatto parte della delegazione lituana all’Assemblea dei paesi baltici: tra il 2003 e il 2004 ha inoltre ricoperto la carica di osservatore presso il Parlamento europeo.

Nel giugno 2004 è stato eletto al Parlamento europeo nelle liste dell’Unione patriottica (conservatori, prigionieri politici e deportati, cristiano-democratici) ed è entrato nel gruppo del Partito popolare europeo (PPE).

Negli anni precedenti l’ingresso della Lituania nell’Unione europea (UE), L. ha espresso la sua posizione per quanto riguarda il processo di integrazione (v. Integrazione, teorie della; Integrazione, metodo della), che è ben riassunto in questo passo di un suo discorso: «Siamo ogni giorno di più convinti che solo la piena adesione dei paesi baltici alla NATO e all’UE porterà tutti noi a un rapporto veramente nuovo di cooperazione aperta e sicura per il bene della nuova Europa» (v. Landbergis, 2002) (v. anche Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico).

L. ha sempre espresso la sua chiara posizione circa il rapporto con la Russia nel contesto dell’integrazione europea. In un suo discorso ha commentato: «la Russia contemporanea ha intenzione di cooperare con l’Europa su basi europee o su basi russe? Per adesso mi pare di capire che il Cremino prediliga la seconda possibilità […]. Sono sicuro che noi, europei in via di unificazione, siamo in grado di affrontare i compiti necessari per la sicurezza della democrazia e anche, a nostra volta, di aiutare la Russia a orientarsi verso un futuro di democrazia. È questa la sfida del nuovo secolo» (v. Landbergis, Baltic States, 2002).

L. ha manifestato in molte occasioni la preoccupazione che Russia e Unione europea possano giungere a un accordo, sfavorevole per la Lituania, circa il transito nel territorio lituano per raggiungere la regione di Kaliningrad.

Si deve rilevare come L. sia un politico piuttosto controverso; infatti, negli ultimi anni ha perso popolarità fra i lituani a causa delle dichiarazioni radicali e delle posizioni rigide assunte nei confronti dei partiti di sinistra e della Russia. E tuttavia non si può negare che egli abbia svolto un ruolo di primo piano nel riportare la Lituania all’indipendenza e nel guidare il paese verso l’ingresso nell’Unione europea, mantenendone contemporaneamente l’autonomia e perseguendo un’attiva difesa degli interessi lituani a Bruxelles.

Jolanta Stankevičiūtė (2004)

Bibliografia

Landsbergis V., Baltic States: common way of contributing to the European enlargement, XIII Crans Montana Forum, 29 giugno 2002, http://www3.lrs.lt/pls/inter/www_tv.show?id=17134,3314,3.