Pescatore, Pierre

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P. (Lussemburgo 1919-ivi 2010) conclude la sua formazione umanistica nel Liceo dell’Athénée a Lussemburgo superando l’esame di maturità nel luglio 1939.

Dopo l’invasione del Lussemburgo da parte dei nazisti, nel maggio 1940, P. riesce a iscriversi all’Università di Tübingen in Germania. Prova uno spiccato interesse per il diritto romano, quindi accetta la proposta del suo professore austriaco Paul Koschaker di lavorare come suo assistente in questa università. Grazie alla raccomandazione del docente, P. può proseguire la sua formazione all’università di Lovanio in Belgio, dove segue i corsi dell’internazionalista Fernand de Visscher Ottiene il diploma in legge nel 1946 e il secondo dottorato nel corso dello stesso anno.

Segnalato al ministro degli Esteri Joseph Bech dal presidente della commissione per l’esame di dottorato, Félix Welter, P. entra ufficialmente nel servizio diplomatico all’inizio del 1947, come attaché al ministero degli Esteri. Tuttavia, già nell’ottobre 1946, è segretario della delegazione lussemburghese all’Assemblea delle Nazioni Unite (ONU) a New York. Responsabile del servizio giuridico della missione, acquista dimestichezza con la common law, i problemi del dopoguerra e il funzionamento delle organizzazioni internazionali. Svolge questo incarico fino al 1952.

P. annovera fra i suoi primi colleghi di lavoro Albert Borschette, futuro commissario alla Commissione europea della Comunità economica europea (CEE), e Christian Calmes, futuro segretario generale del Consiglio dei ministri. Ottiene una serie di promozioni: attaché e poi consigliere giuridico nel 1948, segretario di legazione nel 1949, inviato straordinario e plenipotenziario nel 1959 e segretario generale nel 1964. Continua a lavorare sempre nella sezione affari politici del ministero assumendone anche la direzione. Durante la sua carriera ministeriale è anche l’ispiratore di alcuni provvedimenti amministrativi, come la creazione di un servizio giuridico dei trattati internazionali.

Nel 1948 partecipa ai negoziati per la creazione dell’Organizzazione europea per la cooperazione economica (OECE), ispirando alcuni trattati sovranazionali. Nel corso dello stesso anno si dedica al confronto tra gli impegni militari previsti dalla carta dell’ONU e quelli dell’Unione occidentale.

Dopo essere stato membro relatore della commissione di studi per la riforma dell’amministrazione governativa granducale nel 1954, P. partecipa ai negoziati dei Trattati di Roma dall’ottobre 1956 al marzo 1957. Fa parte del gruppo di redazione, chiamato gruppo giuridico, creato il 26 giugno 1956. Si occupa dell’elaborazione delle disposizioni generali dei Trattati, della loro redazione giuridica e anche della struttura istituzionale, legislativa, giuridica e decisionale delle future comunità. Grazie a questi negoziati e all’influenza del giurista francese Michel Gaudet, P. aderisce alla causa della costruzione europea di stampo federalista (v. Federalismo). Questo negoziato sarà, a suo giudizio, il «più straordinario della sua carriera», non solo perché approda alla messa a punto dei Trattati, ma dà anche una «forma duratura ai rapporti intereuropei, fissando il modello di uno dei più notevoli sviluppi del diritto internazionale contemporaneo». Basandosi sulle sue conoscenze sul Benelux e lo Zollverein, P. svolge un ruolo tutt’altro che trascurabile nel gruppo giuridico: ha un rapporto di fiducia reciproca con il segretario generale del Consiglio dei ministri Christian Calmes, sfrutta la sua conoscenza del tedesco per comunicare con la delegazione tedesca e redige le clausole di carattere giuridico e generale grazie alla sua conoscenza della teoria generale del diritto.

Tra il 1957 e il 1958, P. presiede la delegazione lussemburghese che partecipa ai negoziati per costituire l’Unione economica del Benelux. Tra il 1959 e il 1960, è membro del Comitato provvisorio creato dal Consiglio dei ministri della CEE e dell’Euratom per esaminare il progetto di università europea.

Dopo aver presieduto nel 1961 il gruppo di lavoro Cultura della Commissione Fouchet, incaricato di studiare un’eventuale cooperazione in materia culturale a livello europeo, P. partecipa alla revisione delle Convenzioni che istituiscono l’Unione economica belga-lussemburghese (UEBL) nel 1963. Prima di concludere la sua carriera ministeriale, svolge ancora un ruolo tutt’altro che trascurabile nella risoluzione della crisi della “sedia vuota” nel 1965 e nel 1966.

Grazie alla sua conoscenza del Diritto comunitario P. nel 1967 è nominato dagli Stati membri giudice della Corte di giustizia delle Comunità europee (v. Corte di giustizia dell’Unione europea), succedendo al compatriota Charles-Léon Hammes, e vi rimarrà fino al 1985. Partecipa alla stesura di alcune sentenze fondamentali, come per esempio quella dell’AETR nel 1971, che estende le competenze negoziali internazionali della Comunità, o la sentenza Cassis di Digione nel 1979, che determina le regole e le eccezioni della Libera circolazione delle merci. Assumerà anche la presidenza della Corte di giustizia europea.

P. ritiene che la Corte «tragga dal sistema dei trattati, dall’insieme dei loro scopi, dall’architettura istituzionale, le ispirazioni che le permettono di affermare, indipendentemente dalla congiunture politiche variabili, l’operatività pratica del grande progetto di unificazione realizzato dai trattati di integrazione» (v. Pescatore, 1973, pp. 5- 16). Il ruolo della Corte e dei suoi giudici è capitale per far progredire l’integrazione europea (v. Pescatore, 1974) (v. Integrazione, metodo della).

Nel corso della sua carriera giuridica P. fa parte anche del tribunale amministrativo dell’Organizzazione internazionale del lavoro a Ginevra, della giurisdizione dell’Accordo generale sulle tariffe e il commercio (GATT), del collegio di arbitrato creato dalla convenzione di Londra sulla pesca e della Corte permanente di arbitrato.

Malgrado la carriera diplomatica e giuridica, P. rimane sempre fedele all’ambiente accademico. Oltre ai corsi di teoria generale del diritto al Centre universitaire de Luxembourg dal 1952, insegna diritto delle Comunità europee all’Università di Liegi. Collabora anche con l’Institut de droit international, l’Institut grand-ducal, l’Institut royal des relations internationales de Bruxelles e l’Istituto Max Planck. Il suo lavoro accademico si concentra, in particolare, sul confronto dei sistemi giuridici francese, tedesco e inglese. Dopo aver ottenuto il premio delle scienze del Granducato di Lussemburgo nel 1963, P. è nominato membro dell’Institut de droit international nel 1965.

Schroeder Corinne (2012)

Bibliografia

Cameron F., Kristensen P., We live in Belgium and Luxembourg, Hodder Wayland, New York 1986.

Pescatore P., Aspects juridiques du Marché commun, Faculté de Droit, Liège 1958.

Pescatore P., L’ordre juridique des Communautés européennes, Bruylant, Liège 1971.

Pescatore P., Fédéralisme et intégration: remarques liminaires, in Federalism and Supreme courts and the integration of legal systems, Bruxelles 1973.

Pescatore P., Rôle et chance du droit et des juges dans la construction de l’Europe, in “Revue internationale de droit compare”, n. 1, Paris 1974.

Pescatore P., Aspects judiciaires de l’“acquis communautaire”, in “Revue trimestrielle de droit européen”, Paris 1981.

Pescatore P., Les travaux du “Groupe juridique” dans la négociation des traités de Rome, in “Studia Diplomatica (Chronique de politique etrangère)”, vol. XXXIV, 1981.

Pescatore P., Die Geschichte der europäischen Einigung zwischen Realität und Utopie, Nomos, Münster 1990.

Pescatore P., Le droit de l’intégration: émergence d’un phénomène nouveau dans les relations internationales selon l’expérience des Communautés européennes, Bruylant, Bruxelles 2005.

Wilson J., Schroeder C., Europam esse construendam: Pierre Pescatore und die Anfänge der Europäischen Rechtsordnung, in “HMRG. Historische Mitteilungen”, vol. 18, 2005.