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Pfeiffer, Alois

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P. (Bauerbach 1924-ivi 1987) fu un esperto di sviluppo e politica economica e lavorò per diversi anni presso l’Unione europea (UE) seguendo da vicino la crisi economica e sociale europea degli anni Ottanta. Di professione selvicoltore, nel dopoguerra P. assunse vari incarichi nel sindacato e frequentò l’Accademia del lavoro a Francoforte sul Meno in Germania. Dal 1949 al 1969 ricoprì diversi ruoli a tempo pieno presso il sindacato dell’orticoltura, dell’agricoltura e della selvicoltura. Fu nominato dapprima direttore locale, poi direttore della circoscrizione; successivamente fu membro del comitato direttivo centrale e vicepresidente del sindacato dell’orticoltura, dell’agricoltura e della selvicoltura. Dal 1969 al 1975 fu eletto presidente del medesimo sindacato. Nel 1975, durante la decima assemblea federale della confederazione sindacale tedesca tenutasi ad Amburgo, fu eletto membro del comitato federale direttivo della confederazione sindacale tedesca; in questa sede, assunse la responsabilità per il settore della politica economica e dello sviluppo.

A partire dal 1985, P. entrò a far parte della Commissione europea a Bruxelles dove rimase fino alla morte. Sotto la Commissione Delors I (dal 1985 al 1989) (v. Delors, Jacques) fu commissario europeo con la competenza degli Affari economici e monetari e la responsabilità dell’Ufficio statistico delle Comunità europee (EUROSTAT).

Fu essenzialmente sui problemi economici e sull’elaborazione di una strategia cooperativa che P. si cimentò come studioso e protagonista della politica europea degli anni Ottanta quando l’Europa soffrì di una crisi economica. Infatti, la Commissione europea, nella sua relazione annuale del 1985, parlò delle grandi difficoltà e dei rischi economici per i paesi membri, sottolineando come, nonostante gli sforzi da parte dei governi e dei partner sociali, tali problematiche non fossero state in alcun modo superate.

L’esperto economico P. lavorò alla Commissione europea proprio in quegli anni e si impegnò per la soluzione della crisi economica. Insieme con altri commissari, elaborò una nuova strategia cooperativa per una crescita economica che avrebbe potuto garantire la creazione di nuovi posti di lavoro nei paesi membri. Con tale strategia, disse P. in un’intervista, la quota di disoccupazione dell’11% risalente agli inizi della metà degli anni Ottanta, si sarebbe ridotta al 7% nel 1990. P. sottolineò che questa proposta avrebbe dimostrato che l’Europa sarebbe stata in grado di superare il crescente problema della disoccupazione. Tuttavia, per implementare con successo tale strategia, P. ammonì i cittadini e i politici europei che sarebbe stata inevitabile una cooperazione aperta e sincera tra tutti i partner del settore, nonché una mobilitazione positiva del potenziale economico e tecnologico dell’Europa. Solo in tal modo la quota di disoccupazione, cresciuta in maniera esponenziale a partire dall’inizio degli anni Ottanta, avrebbe potuta essere ridotta.

Elisabeth Alber (2012)