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Schaus, Lambert

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S. (Lussemburgo 1908-ivi 1976) fin dall’adolescenza è membro attivo, anche presidente e segretario, di diverse associazioni cattoliche, fra cui Pax romana e l’Association luxembourgeoise des universitaires catholiques.

Diplomatosi nel 1927, studia giurisprudenza frequentando i corsi superiori del Granducato e le università di Tolosa, Algeri, Grenoble, Parigi e Bonn. Si laurea in legge a Lussemburgo nel 1932. Quindi lavora alla Corte d’appello di Lussemburgo fino al 1952. La carriera politica di S. inizia nel 1936, quando viene eletto nel consiglio comunale della città di Lussemburgo.

In seguito all’invasione nazista del paese, S. è uno degli animatori della Resistenza nell’ambiente forense. Rifiuta di aderire alla Volksdeutsche Bewegung (Movimento nazionale tedesco) e al Deutscher Rechtswahrerbund (Unione tedesca dei giuristi). A causa di quest’opposizione nel 1941 viene destituito dalle funzioni e radiato a vita dal Foro e deve quindi chiudere il suo studio. Costretto a partecipare alla costruzione di un’autostrada a Wittlich in Germania, viene deportato in Slesia dove lavora fino al 1943 a Cochem come assistente in un servizio subalterno, responsabile in particolare della gestione delle tasse sui cani.

Richiamato in Lussemburgo nel 1943, S. è di nuovo deportato. In un primo tempo lavora come falegname nel Sudetengau, poi come contabile in una piccola fabbrica di viti e bulloni nella Foresta nera.

Liberato dalle truppe del generale Leclerc, S. è rimpatriato nel maggio 1945 e riprende il lavoro di avvocato e nel consiglio municipale. Grande difensore dei diritti universali, è cofondatore della World federation of U.N. associations. Nel 1945 è eletto deputato nelle liste del Partito popolare cristiano-sociale (Chrëschtlech Sozial Vollekspartei, CSV). Fra il 1945 e il 1946 e dal 1948 al 1951-1952 è segretario generale del CSV.

Nel corso del 1946 è nominato vicepresidente della World federation of U.N. associations e sindaco della capitale. Entra anche nel governo come ministro degli Affari economici e poi nel 1947 come ministro della Difesa.

L’anno successivo lascia il governo in seguito a un rimpasto ministeriale ed entra a far parte del Consiglio di Stato, funzione che svolge fino al 1952-1953.

Prima di diventare vicepresidente delle Nouvelles équipes internationales fra il 1951 e il 1952, è membro del Conseil de l’Ordre du barreau dal 1949 al 1951. Nel dicembre 1952 è nominato inviato straordinario e ministro plenipotenziario del Granducato a Bruxelles, carica che mantiene fino al 1958. Nel 1955 gli viene attribuito il titolo di ambasciatore. Aggiunge a questo incarico quello di osservatore presso il Comitato dei ministri del Benelux.

S. presiede la delegazione lussemburghese, di cui fa parte anche Pierre Pescatore, alla Conferenza intergovernativa (v. Conferenze intergovernative) per l’elaborazione dei Trattati di Roma fra 1955 e 1957. Con il ministro degli Esteri Joseph Bech firma i Trattati per il Lussemburgo nel 1957 e rappresenta il suo paese nel comitato provvisorio della Comunità economica europea (CEE) incaricato dell’applicazione degli accordi.

Nel 1958 S. è il primo rappresentante permanente lussemburghese presso le Comunità europee a Bruxelles (v. anche Comitato dei rappresentanti permanenti).

Dopo la morte del commissario europeo lussemburghese Michel Rasquin nello stesso anno, S. gli succede nel mese di giugno e guida la Direzione generale dei Trasporti nella Commissione europea della CEE. È uno dei commissari, come Hans von der Groeben o Robert Marjolin, che partecipano all’elaborazione dei Trattati. Europeo convinto, cerca di risolvere i problemi istituzionali per rendere la Comunità più efficiente, forte, equilibrata e rispettosa degli Stati membri piccoli e medi. A suo parere la costruzione europea è sinonimo di una grande opera di pace, che dev’essere dotata di solide basi giuridiche. Nel 1967 S. lascia la Commissione ed è sostituito da Victor Bodson.

Torna alla carriera diplomatica come ambasciatore in Belgio e rappresentante permanente del Lussemburgo presso l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) fra il 1968 e il 1973.

S. si ritira nel 1973. Esercita la professione di avvocato alla Corte d’Appello del Lussemburgo fino al 1976. Inoltre tiene corsi su questioni d’attualità relative al diritto europeo, in particolare il diritto dei trasporti, all’Università cattolica di Lovanio. Viene anche invitato regolarmente dall’Università di Trieste perché dopo la guerra ha fondato e presieduto l’associazione Amitiés italo-luxembourgeoises.

S. è autore di numerose opere, studi e articoli sul diritto pubblico, penale e sociale, tra cui Considérations sur le droit positif luxembourgeois en matière de protection de la nature (Luxembourg, 1949), L’apport du Grand-Duché de Luxembourg à l’œuvre coloniale belge (Luxembourg, 1951), Contribution à l’étude du droit pénal luxembourgeois. Le Code Pénal. Les principales lois répressives (Luxembourg, 1954), Les fondements du statut international du Luxembourg 1944-1957 (Luxembourg, 1958), Die Aufgaben der Kommission der EWG auf dem Gebiete des Verkehrs in Europa-Verkehr(Darmstadt, 1959), La politica comune dei trasporti nel 1964 in Il Mezzogiorno e le Comunità europea (Bari, 1964), Le Conseil de l’Atlantique Nord: son fondement et ses structures, ses compétences et ses missions (Bruxelles, 1971), Considérations autour du Parlement européen (Luxembourg, 1975) e Le droit des transports dans la CEE (Louvain, 1976).

Corinne Schroeder (2012)

Bibliografia

Condorelli Braun N., Commissaires et juges dans les Communautés européennes, Libraire générale de droit et de jurisprudence, Paris 1972.

Martin K.C., Collection de portraits luxembourgeois, La Meuse, Luxembourg 1954.

Molitor E., La Représentation diplomatique et consulaire du Luxembourg en Belgique, in La Fraternelle Luxembourgeoise de Bruxelles. 65ème anniversaire, 1971.