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Ufficio del comitato per l’integrazione europea

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L’Urząd komitetu integracji europejskiej, Ufficio del comitato per l’integrazione europea (UKIE) è il segretariato permanente del Comitato per l’integrazione europea (Komitet Integracji Europejskiej, KIE), la massima autorità con competenze statutarie in materia di coordinamento delle politiche europee della Polonia. Istituito il 10 ottobre 1996 con un rimpasto governativo, esso portò avanti l’attività dell’Ufficio per gli Affari europei. Quest’ultimo era stato fondato nel 1991 come cellula dell’Ufficio del Consiglio dei ministri in sostegno all’attività del plenipotenziario per l’integrazione europea (v. Integrazione, metodo della; Integrazione, teorie della).

L’UKIE, un ibrido tra un comitato di gabinetto e un organo collettivo supremo, fu fondato con lo scopo di istituzionalizzare e coordinare ulteriormente le attività governative in merito all’integrazione europea. Come dichiara la legge dell’8 agosto 1996 istituiva del KIE, «il Comitato per l’integrazione europea è l’organo amministrativo supremo del governo a cui spetta la programmazione e il coordinamento delle politiche legate all’integrazione della Polonia nell’Unione europea (UE), la programmazione e il coordinamento delle misure della Polonia per adeguare [il paese] agli standard europei nonché il coordinamento delle misure dell’amministrazione statale nel campo dell’assistenza ricevuta dall’estero».

Danuta Hübner, il primo segretario del KIE, mantenne l’incarico a partire dalla sua creazione nel 1996 fino al suo scioglimento, nel 1997. Il suo successore, Rychard Czarnecki, che fu nominato nel 1997 dal governo maggioranza guidato dall’Azione elettorale di Solidarność (Akcja Wyborcza Solidarność, AWS), fu ritenuto responsabile di aver indebolito l’autorità dell’UKIE. L’euroscettico Czarnecki (v. Euroscetticismo), dimostratosi un ministro debole a causa della sua giovane età e della sua relativa inesperienza, ebbe poca cura delle funzioni formali dell’istituzione. Inoltre, dopo le dimissioni di Czarnecki nel giugno 1998, un lungo periodo di instabilità istituzionale, dovuta a un’impasse della coalizione, impedì al primo ministro di nominare un segretario permanente del KIE. Riguardo alla trasposizione giuridica, il ruolo dell’UKIE si limitò all’approvazione del Programma nazionale per l’adozione dell’Acquis comunitario (PNAA) nel maggio 1998. Esso monitorava i progressi e riferiva annualmente sull’implementazione del PNAA, sebbene ulteriori controlli venissero esercitati a margine delle istituzioni dellAccordo europeo (v. Accordi europei), o del contributo polacco alla relazione della Commissione sui progressi. Le debolezze dell’UKIE in quel periodo fecero sì che nel 1999 l’Unione europea dichiarasse che il ritmo lento della trasposizione costituiva il principale ostacolo della Polonia.

All’epoca l’UKIE era composto dal Dipartimento per l’Armonizzazione giuridica (Departamentu harmonizacji prawa, DHP), con un personale di circa 20 giuristi che si occupavano di controllare che tutti i progetti di legge proposti dal governo fossero conformi alla legislazione dell’Unione europea. Il Dipartimento per la politica di integrazione, il quale aveva alle proprie dipendenze circa 18 persone principalmente con competenze in ambito economico, sosteneva l’UKIE nella pianificazione e nel monitoraggio della trasposizione giuridica. A partire dal 1997-1998 lo strumento principale dell’UKIE per influenzare il processo legislativo furono i pareri legali sulla compatibilità con le normative UE che venivano preparati dai giuristi del DHP. Ai pareri legali venivano anche allegati commenti più generali degli economisti del Dipartimento per la politica di integrazione sulla conformità dei progetto progetti di legge con le priorità in materia di integrazione della Polonia. Alcuni critici sottolinearono come, durante il biennio 1997-1998, questi strumenti fossero inadeguati a guidare i ministeri nella trasposizione legislativa. Erano infatti troppo generici o troppo specifici e assumevano la forma di rapporti in materia legale e di pareri in tema di trasposizione giuridica commissionati all’esterno.

Nel 1999, per rendere la trasposizione giuridica più efficace, la cancelleria del primo ministro rilevò il coordinamento della trasposizione della legislazione UE. Il nuovo interesse della Cancelleria per la trasposizione coincise con gli sforzi dei funzionari dell’UKIE per stabilire un nuovo sistema di pianificazione e di monitoraggio che avrebbe integrato l’NPAA e le attività dei negoziati, fissando scadenze precise e occupandosi della distribuzione dei compiti. A metà del 2000 avvenne un cambiamento nell’organizzazione del KIE/UKIE allorché il primo ministro nominò Jacek Saryusz-Wolski, suo consulente ed ex ministro degli affari UE, segretario permanente del KIE e direttore dell’UKIE. La nomina fu resa possibile grazie a una significativa mobilitazione d’élite che ebbe luogo all’inizio del 2000. Potenziando gli strumenti sviluppati dalla cancelleria del primo ministro e dallo staff dell’UKIE, Sariusz Wolski riportò la responsabilità del coordinamento della trasposizione dalla Cancelleria al KIE/UKIE, rafforzando in tal modo la posizione istituzionale dell’UKIE in seno al governo. Nel maggio 2000, il KIE approvò una risoluzione formale che conteneva un elenco dettagliato delle leggi da trasporre in sospeso con le relative scadenze. Il segretario del KIE fu incaricato formalmente di monitorare i progressi. Due mesi dopo fu approvata un’altra risoluzione per trasformare il KIE in un comitato che si occupasse della legislazione relativa all’UE (v. Zubek, 2001).

Negli anni 2001-2002 il nuovo governo di sinistra integrò l’UKIE nel ministero degli Affari esteri (Ministerstwo Spraw Zagranicznych, MSZ). I cambiamenti ministeriali miravano a riavvicinare le varie istituzioni preposte ai negoziati di adesione, agli affari esteri e all’adeguamento nazionale. Il risultato fu l’integrazione delle principali istituzioni esecutive. Il nuovo segretario dell’UKIE, Danuta Hübner, fu nominata viceministro degli Affari esteri e il negoziatore capo venne trasferito dalla cancelleria del primo ministro per diventare il diretto sottoposto nel ministero degli Esteri. Integrati grazie al doppio ruolo istituzionale della Hübner, l’UKIE e il dipartimento per l’UE dell’MSZ iniziarono a operare come “Segretariato europeo”. L’integrazione istituzionale avvenne anche a livello di dipartimenti. Il gruppo del negoziatore capo della cancelleria del primo ministro e il Dipartimento per l’adesione dell’UKIE vennero fusi con il dipartimento per l’UE dell’MSZ (v. anche Paesi candidati all’adesione). Alcuni analisti dell’UKIE e della cancelleria del primo ministro formarono nell’UKIE un nuovo Dipartimento per le analisi socio-economiche (v. Zubnek, 2001). Le risorse del centro per il monitoraggio della trasposizione e la gestione della regolamentazione furono potenziate quando i giuristi del Dipartimento per la legislazione europea si unirono al DHP, creando così il secondo dipartimento, in ordine di grandezza, dell’UKIE (con circa 40 membri del personale). Fu formata una nuova unità di coordinamento, il Dipartimento di sostegno del KIE, per gestire il flusso di documenti dai ministeri all’UKIE/KIE.

Prima dell’adesione si aprì un dibattito all’interno del governo e dell’élite sul futuro dell’UKIE nel quale alcuni sostennero che esso avrebbe dovuto essere sostituito da un nuovo Segretariato europeo. Tuttavia, prevalse l’opzione a favore della continuità istituzionale del coordinamento delle politiche nazionali sull’UE. In seguito all’adesione della Polonia nell’UE nel maggio 2004, lo statuto e l’organizzazione dell’UKIE sono stati modificati per adattarsi alle nuove condizioni di Stato membro della Polonia. Quando la Hübner divenne commissario delle Politiche regionali in seno alla Commissione europea, Jaroslaw Pietras le succedette come segretario di Stato dell’UKIE. La riforma dell’UKIE in merito al suo ruolo post adesione ha determinato uno spostamento di obiettivo dalla trasposizione dell’acquis comunitario al coordinamento della partecipazione polacca nel processo legislativo dell’UE, sia nel Consiglio dei ministri che nel Comitato dei rappresentanti permanenti (COREPER). Il compito dell’UKIE è inoltre quello di monitorare il lavoro dei comitati, così come la delegazione polacca davanti alla Corte di giustizia delle Comunità europee (v. Corte di giustizia dell’Unione europea). Inoltre, l’UKIE è responsabile dell’analisi dei nuovi sviluppi, strategie e tendenze nell’UE e della gestione dei fondi strutturali (v. anche Fondo di coesione).

Madalena Pontes-Resende (2012)

Bibliografia

Zubek R., A core in check: the transformation of the Polish core executive, in “Journal of European Public Policy”, n. 8, 2001.