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Ufficio governativo per gli Affari europei della Slovenia

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In Slovenia, il coordinamento generale delle questioni legate all’Unione europea (UE) è di competenza del primo ministro, del Consiglio dei ministri e dell’Ufficio governativo per gli Affari europei (UGAE) in accordo con la delegazione di negoziatori per l’adesione della Repubblica di Slovenia all’Unione europea (v. anche Criteri di adesione; Paesi candidati all’adesione). Essi hanno tutti svolto un ruolo fondamentale nell’integrazione della Slovenia, essendo coinvolti in tutte le decisioni strategiche e responsabili della gestione generale degli affari UE.

In primo luogo, il primo ministro sloveno guida, dirige e coordina l’attività e si occupa del corretto funzionamento dell’intero governo. Quindi, tra i vari compiti, si è anche direttamente occupato dell’adesione della Slovenia all’UE e della cooperazione.

In secondo luogo, va riconosciuta l’importanza del ruolo del Consiglio dei ministri, che è rimasto il principale organismo nazionale di policy-making in materia di politiche UE. E in ultimo, ma non meno importante, vi è l’Ufficio governativo per gli Affari europei, al quale è stato affidato ufficialmente il ruolo di leader nella gestione di tutte le questioni UE.

Il processo di europeizzazione ha apportato alcuni cambiamenti strutturali, sebbene non radicali, nella struttura amministrativa slovena. Quando si concluse la fase di preadesione (v. Strategia di preadesione) e iniziarono concretamente i negoziati di adesione all’UE, il governo sloveno creò, tra l’altro, la delegazione di negoziatori e istituì uno specifico Ufficio indipendente per gli Affari europei. l’UGAE fu fondato nel dicembre 1997, a seguito della legge sull’organizzazione e la competenza dei ministeri. Dopo l’adozione di questa legge, il nuovo Ufficio rilevò il personale, il lavoro incompiuto e gli edifici principali dell’ex Ufficio per gli Affari europei presso il ministero degli Affari esteri. In altre parole, rispetto al precedente sviluppo delle relazioni tra UE e Slovenia, il suo ruolo e le sue responsabilità erano per certi versi cambiati ed erano stati ridotti. L’Ufficio per gli Affari europei fu istituito per due motivi principali: in primo luogo, per migliorare l’efficienza del coordinamento delle questioni riguardanti l’UE a livello nazionale sloveno; in secondo luogo, perché i protagonisti politici (il Consiglio dei ministri) ritenevano che le questioni relative all’UE non dovessero essere trattate come le tradizionali questioni diplomatiche. Quindi, in linea con l’istituzione dell’UGAE – come unità centrale di coordinamento per la gestione degli affari europei a livello nazionale sloveno – si è assistito a un sostanziale cambiamento di direzione nella gestione degli affari esteri verso una sistematica internazionalizzazione degli affari europei. Questa trasformazione ha anche comportato un avanzamento verso un sistema centralizzato di gestione degli affari UE a livello nazionale e la scomparsa del precedente ruolo (informale) di coordinamento del ministero degli Esteri.

L’UGAE ha gestito e coordinato il processo generale dell’adesione slovena all’UE, svolgendo attività importanti nell’ambito del coordinamento ministeriale delle relazioni con l’UE. L’ufficio non ha approvato leggi o altri atti amministrativi, ma si è limitato a coordinarne l’armonizzazione con l’acquis comunitario e i relativi standard europei. Le aree speciali d’attività dell’UGAE sono state: l’armonizzazione, il coordinamento, il monitoraggio e la supervisione dei preparativi per l’integrazione slovena nell’UE (v. anche Integrazione, teorie della; Integrazione, metodo della). L’Ufficio ha inoltre gestito i preparativi interdipartimentali per i negoziati con l’UE e ha coordinato i medesimi; ha altresì coordinato l’implementazione degli accordi firmati con l’UE e le attività di organismi comuni (autorità miste) costituite in base ai suddetti accordi; ha inoltre definito le priorità, controllato i contenuti e coordinato l’attuazione dei programmi di assistenza alla Slovenia nel processo d’adesione all’UE; ha anche coordinato il processo di partecipazione all’attività delle istituzioni e degli organismi UE (v. Istituzioni comunitarie); ha svolto inoltre compiti speciali relativi al coordinamento ministeriale delle relazioni con l’UE.

L’UGAE guida la Commissione interministeriale per le relazioni con l’UE a livello dei ministri, e coordina inoltre i gruppi di lavoro della Commissione. Quindi rappresenta anche le unità centrali di coordinamento per la gestione degli affari europei e ha prestato un’attenzione costante alle questioni UE e a quelle concernenti la capacità organizzativa nazionale in merito alle questioni europee.

Quando fu costituito nel dicembre 1997, l’UGAE iniziò la sua attività con 17 impiegati, che arrivarono a essere 123 nel dicembre 2002. Attualmente vi lavorano 120 persone. I problemi maggiori per l’UGAE sono stati (e continuano a essere tuttora) l’assunzione di specialisti in affari europei. Parte del personale dell’UGAE proveniva dall’ex Ufficio per gli Affari europei presso il ministero degli Affari esteri; il personale più anziano proveniva da differenti ministeri e da altri dipartimenti, mentre la maggior parte del personale assunto recentemente è composto da persone giovani senza alcuna precedente esperienza (in campo UE). L’assunzione del personale avviene tramite concorso pubblico, e i criteri di scelta riguardano soprattutto il livello di istruzione e la conoscenza delle lingue straniere. Inoltre, ogni anno l’UGAE offre da 6 a 8 borse di studio per il Collegio d’Europa di Bruges, mentre gli specialisti neoassunti prendono continuamente parte a numerosi corsi di istruzione e formazione, a seminari, dibattiti e conferenze, in patria o all’estero.

L’istituzione dell’UGAE comprendeva la carica di ministro per gli Affari europei senza portafoglio. Il ministro per gli Affari europei aveva essenzialmente le medesime responsabilità degli altri ministri, e il primo ministro gli affidava il coordinamento giornaliero degli affari europei. Il negoziatore principale, Janez Potočnik, fu nominato consigliere ministeriale per gli Affari europei presso il Gabinetto del primo ministro sloveno (Il primo ministro può nominare un consulente ministeriale per coordinare l’attività di singoli segmenti governativi in merito a specifici progetti governativi) nel giugno 2001 e rimase in carica fino al febbraio 2002, quando Igor Bavčar, l’allora ministro per gli Affari europei, decise di lasciare la politica e continuare la propria carriera nel settore privato. Per questo motivo, la posizione di consigliere ministeriale per gli Affari europei scomparve e furono accorpate le due funzioni di ministro per gli Affari europei e di negoziatore principale. Ciò fu politicamente possibile poiché l’allora negoziatore principale, Janez Potočnik, divenne anche ministro per gli Affari europei. Potočnik divenne Commissario europeo verso la fine del mandato della Commissione, nel maggio 2004 e fu sostituito in Slovenia da Milan M. Cvikl, il quale mantenne la posizione di ministro per gli Affari europei fino all’insediamento del nuovo governo sloveno, nel dicembre 2004.

Nel corso dei negoziati, la struttura interna dell’UGAE era diretta dal ministro per gli Affari europei ed era sostenuta da quattro dipartimenti principali: Integrazione I, Integrazione II, Aiuti esteri e Traduzioni, tra cui erano stati ripartiti i ruoli principali e le attività connesse agli affari UE. Il Dipartimento per l’integrazione I aveva il compito principale di coordinare il mercato interno e monitorare alcune politiche settoriali dell’UE. Le funzioni del Dipartimento si concentravano sull’attuazione della strategia di preadesione e in misura ridotta anche sul processo negoziale relativo all’adesione stessa. Nella strategia di preadesione, questo Dipartimento ha svolto un ruolo chiave preparando il Programma per l’adozione dell’acquis entro il 2002 e monitorandone l’applicazione attraverso relazioni periodiche. È stato anche di fondamentale importanza nel preparare i resoconti sui progressi della Slovenia verso l’adesione, in relazione agli obiettivi dell’implementazione del partenariato di adesione. Tali relazioni furono alla base di quelle pubblicate dalla Commissione sui progressi della Slovenia verso l’adesione. Di conseguenza, a seguito dei rapporti della Commissione, il Dipartimento I ha anche svolto i necessari compiti di coordinamento nelle aree in cui i progressi sono stati giudicati insufficienti. Esso ha inoltre preparato e organizzato le attività dei Comitati di associazione, collaborato ai preparativi (insieme al ministero degli Affari esteri e agli altri dipartimenti interessati) per il Consiglio di associazione e ha partecipato agli incontri dei singoli sottocomitati. Ha inoltre monitorato e controllato l’attuazione di particolari clausole dell’Accordo europeo. In aggiunta, ha fornito il supporto tecnico alla delegazione di negoziatori nella preparazione delle posizioni negoziali e ha avuto rappresentanti in tutti i 31 gruppi di lavoro durante lo svolgimento dei negoziati nell’ambito dello screening legislativo. Ha così assicurato collegamenti orizzontali tra i diversi gruppi di lavoro. Il Dipartimento integrazione II ha monitorato e analizzato lo sviluppo e l’allargamento dell’UE. Inoltre, ha avuto l’incarico di supervisionare lo sviluppo della Politica estera e di sicurezza comune dell’UE, nonché lo sviluppo nel settore della Giustizia e affari interni in seno all’UE. In quel contesto ha fornito assistenza a ministeri specifici (quello della Giustizia e degli Interni) quando venivano coinvolti nel dialogo con l’UE. In collaborazione con altri organismi statali e istituzioni esterne alla pubblica amministrazione, ha anche coordinato ed elaborato la redazione finale dei documenti per i negoziati e ha fornito altre forme d’assistenza specializzata alla delegazione di negoziatori sloveni. Il Dipartimento aiuti esteri ha svolto funzioni operative tecniche e specialistiche nel quadro dell’assistenza alla cooperazione nazionale, fornendo tempestive informazioni alla pubblica amministrazione sulle opportunità e gli orientamenti nell’ambito degli aiuti UE e delle procedure del Programma di aiuto comunitario ai paesi dell’Europa centrale e orientale (PHARE), e informando regolarmente il governo sloveno sui risultati dei programmi di assistenza UE. Il quarto dipartimento, Traduzioni, si è occupato principalmente del vasto e impegnativo compito delle traduzioni prima dell’adesione della Slovenia all’UE. Oltre a tradurre le normative UE e la Costituzione slovena, che riconosce lo sloveno come lingua ufficiale della Slovenia (articolo 11) (v. anche Lingue minoritarie dell’Unione europea), il Dipartimento di traduzione fornisce i testi legislativi sloveni, necessari per il processo di ravvicinamento legislativo e per i negoziati di adesione. Tra i compiti più importanti vi è anche quello riguardante l’introduzione e la creazione della nuova terminologia giuridica in lingua slovena nell’ambito delle questioni europee. Nel dicembre 2002, qualche anno dopo la sua fondazione, l’UGAE aveva 37 impiegati a tempo pieno in questo dipartimento, che sono arrivati a essere 50; vi si trovano traduttori, revisori-traduttori, revisori-giuristi, revisori linguistici per la lingua Slovena ed esperti di terminologia. Va anche aggiunto che dopo l’adesione all’UE, la Slovenia avrebbe avuto urgente bisogno di circa 150-200 impiegati tra traduttori esperti, specialisti di terminologia e revisori linguistici per l’immediata traduzione di vari documenti in lingua slovena.

All’interno dell’UGAE, in aggiunta a questi quattro dipartimenti principali, è stato istituito un dipartimento speciale, il Dipartimento per i negoziati, il cui scopo è stato quello di fornire varie forme di assistenza, tra cui un’assistenza tecnica completa, e dare sostegno al Capo negoziatore e alla sua delegazione. Questo dipartimento si è occupato di coordinare e sostenere l’intero processo negoziale e ha collaborato con gli Uffici di pubbliche relazioni e di promozione mediatica, con l’Ufficio legislativo, con i ministeri e altre istituzioni e organizzazioni coinvolte nel processo negoziale. Tra i compiti principali vi erano l’organizzazione e il coordinamento della preparazione e presentazione delle posizioni negoziali, dei pareri per le conferenze sull’adesione, gli incontri e le visite in Slovenia e all’estero, il monitoraggio dell’assolvimento degli impegni sloveni fissati nelle condizioni dei negoziati, e le informazioni da dare al pubblico sull’andamento e sui progressi dei negoziati con dati accurati e aggiornati. Poiché il lavoro dell’UGAE, e in particolare quello del Dipartimento per i negoziati, era strettamente collegato a quello della delegazione di negoziatori, essi collaboravano costantemente tra loro e organizzavano frequenti incontri attraverso i vari organi collegiali. Al termine dei negoziati della Slovenia con l’UE, il gruppo di negoziatori è stato formalmente sciolto nell’aprile 2003, il Dipartimento è stato chiuso e il personale trasferito ad altri (nuovi) dipartimenti dell’UGAE riorganizzato.

Dopo la decisione adottata dal governo sloveno nel febbraio 2003 (il governo sloveno ricevette la relazione sul Coordinamento degli Affari europei nell’ambito dei criteri di adesione all’UE e incaricò l’UGAE di avanzare proposte per adattare leggi e regolamenti ai criteri stessi durante il processo di adesione) il ruolo centrale di coordinamento della gestione degli affari UE dopo la conclusione dei negoziati rimane sotto la giurisdizione dell’UGAE parzialmente riformato. L’obiettivo principale delle sue attività resta l’efficiente promozione degli interessi sloveni nell’ambito dell’UE e il contributo della Slovenia al policy-making delle istituzioni europee.

Con l’adesione all’Unione europea, nel maggio 2004, sono cambiati gli obiettivi e le priorità dell’UGAE, così come l’organizzazione. Oggi l’Ufficio è presieduto dal sottosegretario al Gabinetto del primo ministro, Marcel Koprol e da Rado Genorio, e Andrej Engelman in qualità di vicedirettori. l’UGAE si avvale inoltre della collaborazione di vari esperti di affari europei che hanno acquisito la loro preziosa esperienza durante i negoziati di adesione all’UE. L’Ufficio del Sottosegretariato svolge funzioni organizzative, amministrative e di consulenza, e coordina il lavoro delle singole unità dell’Ufficio governativo per gli Affari europei e la loro cooperazione con gli altri ministeri e con il governo della Repubblica di Slovenia. Le altre unità organizzative interne dell’UGAE sono la Direzione traduzioni e Affari generali e la Direzione per il Coordinamento e i negoziati, la quale prepara il materiale e i pareri e fornisce consulenza ad altri ministeri, organizzazioni e istituzioni nazionali.

Oggi, dopo il successo dei preparativi per l’adesione all’UE, l’UGAE svolge molte attività di coordinamento nell’ambito degli affari europei. È responsabile del coordinamento del lavoro dei rappresentanti sloveni in seno a varie istituzioni e organismi dell’UE e coordina le attività della Slovenia come Stato membro. Si occupa anche di quelle attività connesse alla strategia di graduale eliminazione dei programmi d’assistenza alla preadesione e di altri strumenti della strategia di preadesione nell’ambito del processo di integrazione della Slovenia nell’UE, che non siano sotto la giurisdizione di altri specifici organismi. L’UGAE controlla la preparazione del materiale riguardante gli affari UE per il governo sloveno. Tale materiale viene successivamente inoltrato all’Assemblea nazionale della Repubblica di Slovenia, a eccezione della parte concernente la politica estera e di sicurezza comune dell’UE. L’UGAE partecipa alla revisione del materiale insieme a vari commissioni e organismi dell’Assemblea nazionale, in particolare la Commissione per gli Affari UE. Coordina inoltre la formulazione di pareri in merito ai processi di adesione di nuovi Stati membri e partecipa ai negoziati negli organismi dell’UE. Controlla, inoltre, l’armonizzazione dell’attuazione degli effettivi accordi firmati con l’UE e le attività degli organismi comunitari stabilite dai sopraccitati accordi; supervisiona la cooperazione della Slovenia all’assistenza tecnica dell’UE ai paesi del Terzo mondo e le condizioni per la cooperazione delle organizzazioni non governative nell’ambito delle questioni connesse alle attività dell’UE.

Helena Korošec (2007)

Bibliografia

Fink Hafner, D., Lajh D., Managing Europe from Home; The Europeanisation of the Slovenian Core Executive, Facoltà di Scienze Sociali, Lubiana, 2003.