Ullastres Calvo, Alberto

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U. (Madrid 1914-ivi 2001), ministro del Commercio tra il 1957 e il 1965, ambasciatore di Spagna presso la Comunità economica europea (CEE) dal 1965 al 1976, svolse un ruolo fondamentale nell’avvicinamento della Spagna franchista al processo di integrazione europea, come uomo chiave nel raggiungimento dell’Accordo preferenziale del 1970, primo passo di una piena integrazione della Spagna nell’Europa comunitaria (v. Integrazione, teorie della; Integrazione, metodo della).

U. frequenta i corsi di diritto e si dedica anche a studi commerciali. Durante la guerra civile aderisce al fronte nazionalista con il grado di tenente di complemento nell’Arma degli ingegneri. Dopo la fine della guerra civile si laurea in diritto e prende servizio all’Instituto de estudios políticos. Da questa posizione partecipa alla fondazione della facoltà di Scienze politiche ed economiche dell’Università di Madrid, che inaugura la sua attività nel 1943. U. è il primo incaricato dei corsi della cattedra di Storia economica. Durante il periodo studentesco milita nelle file di Acción católica, con carica dirigenziale. In seguito diventa membro dell’Opus Dei.

Il 25 febbraio 1957 Franco nomina U. ministro del Commercio. Con l’amico e collega Mariano Navarro Rubio, ministro delle Finanze, U. elabora il Piano di stabilizzazione economica che nel 1959 sostituisce il modello economico autarchico con l’economia di mercato, premessa dello sviluppo economico degli anni Sessanta. Questo piano rappresenta l’avvio della liberalizzazione dell’economia spagnola, che conosce una forte crescita fra il 1961 e il 1974. Sotto la sua gestione la Spagna fa il suo ingresso in organismi coe il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale, l’Accordo generale sulle tariffe e il commercio (GATT), la Organizzazione europea per la cooperazione economica (OECE).

Nel 1965 U. rinuncia alle sue funzioni di ministro del Commercio per assumere l’incarico di ambasciatore di Spagna presso la Comunità europea, che svolge a Bruxelles fino al 1976. Durante tutto questo periodo dedica interamente la sua attività e i suoi sforzi a ottenere l’ingresso della Spagna nella CEE, cercando di superare quelle differenze ideologiche che durante il periodo franchista rappresentano l’ostacolo fondamentale per l’integrazione definitiva della Spagna nella Comunità europea.

Il lungo cammino della Spagna verso la Comunità europea ha inizio con i ministri di Franco, U. e Fernando María Castiella, che sono i primi ad avviare i contatti con l’organizzazione comunitaria. Il ministro degli Affari esteri Castiella già nel 1962 comincia un processo di avvicinamento alle Comunità europee dell’epoca, sollecitando l’Associazione in vista di una futura integrazione. Ma il fatto che la Spagna non offra il livello minimo di garanzie democratiche richieste rende difficile realizzare pretese così ambiziose. Tuttavia, le autorità spagnole continuano a muoversi, convinte che sia nell’interesse della Spagna stringere relazioni con il Mercato comune. Lo testimoniano alcune modifiche nel governo spagnolo all’inizio del luglio 1965. La più significativa in relazione alla politica di avvicinamento al Mercato comune è la nomina, il 21 luglio, di U., ex ministro del Commercio, ad ambasciatore presso le Comunità europee e a presidente della delegazione incaricata dei negoziati spagnoli. Questa nomina riflette l’importanza che la Spagna attribuisce alle trattative con il Mercato comune. U. è il primo rappresentante ministeriale che la Spagna porta a Bruxelles.

Come ambasciatore presso la CEE U. avvia un nuovo tentativo di avvicinamento del regime franchista alle Comunità. Il diplomatico Raimundo Bassols descrive con queste parole l’importante lavoro svolto da U. in quegli anni: «l’ambasciatore U., ex ministro del Commercio, uno dei creatori del Piano di stabilizzazione, giunse a Bruxelles circondato da grande prestigio. Durante oltre undici anni mise al servizio del nostro ingresso nella Comunità la sua intelligenza, la sua grande capacità di negoziare, la sua calma e il suo instancabile sforzo e sacrificio. È stato un ambasciatore eccezionale, come ha riconosciuto l’Europa comunitaria». Il 28 ottobre 1965 U. presenta al Presidente della Commissione europea, Walter Hallstein, le sue credenziali. In questa occasione allude alle responsabilità del Mercato comune nei confronti della Spagna, dato che la CEE potrebbe dare risposta alle domande dalle quali dipende l’evoluzione economica e sociale del paese. Questa responsabilità è argomentata facendo riferimento al fatto che l’espansione dell’economia spagnola nei confronti dell’Europa avrebbe potuto continuare solo se la Spagna avesse trovato nel Mercato comune un atteggiamento aperto, che avesse offerto almeno ai produttori spagnoli la possibilità di accesso al mercato della Comunità e a ognuno dei suoi membri. I produttori spagnoli incontravano difficoltà ad adattare le disposizioni adeguate in materia di produzione e di investimento, perché non sapevano quali sarebbero state le condizioni del loro mercato di vendita. Per la Spagna era assolutamente necessario fare chiarezza sul futuro dell’integrazione e in base alle argomentazioni di U. solo un’integrazione globale avrebbe potuto ottenere questo risultato.

Durante il periodo in cui U. è a capo delle trattative fra Spagna e Comunità il suo obiettivo principale consiste nella firma dell’Accordo preferenziale, sottoscritto nel 1970 dalla Spagna e dalla Comunità economica europea. Per arrivare a questa firma è necessario superare numerosi ostacoli. Per la Comunità non è un compito semplice definire i vincoli da stabilire con uno Stato europeo non democratico come quello franchista. Dopo diversi anni di negoziati si giunge all’Accordo preferenziale, che presuppone un progressivo abbattimento delle barriere doganali in numerosi settori economici e si rivela talmente favorevole per gli interessi spagnoli che in capo a qualche anno la bilancia commerciale con la CEE comincia a risultare positiva per la prima volta dal dopoguerra. Questo accordo viene firmato quando la CEE conta solo i sei Stati fondatori. Poco dopo, nel gennaio 1973, con l’ingresso di altri tre Stati membri (Regno Unito, Irlanda e Danimarca) si rende necessaria una fase di adattamento tecnico dell’accordo commerciale, valido per l’Europa dei Sei ma non per quella dei Nove.

Il 7 luglio 1976 il presidente Adolfo Suárez forma un nuovo governo e questo rimpasto coinvolge anche l’ambasciatore presso le Comunità europee: a U. succede Raimundo Bassols, che pochi anni dopo viene nominato segretario di Stato per le Comunità europee. Dopo il suo ritorno in Spagna, nel dicembre 1976, U. organizza nella Escuela diplomática alcuni corsi di informazione sulla Comunità europea, che ottengono l’appoggio della Commissione europea. Questi corsi hanno formato e continuano a formare diverse generazioni di diplomatici spagnoli impegnati nelle questioni comunitarie.

La transizione si conclude contemporaneamente alla carriera politica europea dell’ex ministro franchista. Proprio quando la Spagna entra nella CEE, U. si ritira a vita privata. Nel 1986 il Banco de Bilbao lo nomina Ombudsman dell’impresa, con l’incarico di mediare nei conflitti dei clienti con la banca. Svolge queste funzioni fino al gennaio 1995.

Berendes Heidi  Senante (2012)