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Unità di conto europea

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L’ECU, acronimo di European currency unit, è l’unità monetaria europea che ha preceduto l’Euro fra il 1979, anno della messa in opera del Sistema monetario europeo (SME), e l’avvio dell’Unione economica e monetaria, il 1° gennaio 1999. A quella data l’ECU è stata sostituita dalla nuova moneta unica in base al rapporto di uno a uno: 1 ECU=1 euro.

A differenza dell’euro, che è una moneta a pieno titolo, paragonabile in tutto e per tutto al dollaro o alle vecchie monete nazionali che ha sostituito, l’ECU rappresentava una semplice unità di conto, vale a dire una moneta fittizia che non è mai stata in circolazione, e la cui funzione fondamentale era quella di esprimere i valori delle prestazioni facenti capo al sistema della Comunità economica europea. Sotto il profilo tecnico, si trattava di una moneta paniere, composta da quote determinate di monete dei paesi membri, secondo una chiave di ripartizione variabile nel tempo a intervalli, in funzione del peso economico di ogni paese e della sua partecipazione al commercio intracomunitario e alle operazioni di sostegno finanziario nell’ambito dei meccanismi di credito comunitari. La composizione iniziale dell’ECU viene descritta nella tabella I, mentre i coefficienti di ponderazione delle diverse monete nazionali e le loro variazioni nel corso del tempo vengono illustrati nella tabella II.

Tabella I. L’ECU come moneta paniere, composizione iniziale

Marco tedesco 0,828 Franco belga 3,66
Lira sterlina 0,0885 Franco lussemburghese 0,14
Franco francese 1,15 Corona danese 0,217
Lira italiana 109 Lira irlandese 0,00759
Fiorino olandese 0,286    

 

Tabella II. Composizione percentuale dell’ECU

Valuta/Data 13.03.1979 17.09.1984 21.09.1989
Franco belga 9,64% 8,57% 8,183%
Marco tedesco 32,98% 32,08% 31,955%
Corona danese 3,06% 2,69% 2,653%
Peseta 4,138%
Franco francese 19,83% 19,06% 20,316%
Lira sterlina 13,34% 14,98% 12,452%
Dracma 1,31% 0,437%
Sterlina irlandese 1,15% 1,20% 1,086%
Lira italiana 9,49% 9,98% 7,840%
Franco lussemburghese 0,322%
Fiorino olandese 10,51% 10,13% 9,980%
Escudo portoghese 0,695%

 

Il valore dell’ECU, ad esempio in lire, dipendeva dalle quantità delle diverse monete che lo componevano (inizialmente 0,828 marchi tedeschi, 1,15 franchi francesi, 109 lire e così via), oltre che dai rapporti di cambio bilaterali fra la lira stessa e le altre monete del paniere. Al momento del varo dello SME la moneta comune valeva così circa 1148 lire, valore intorno al quale si potevano registrare limitate oscillazioni giornaliere. Con maggiore precisione, il valore dell’ECU espresso in termini della moneta i, ovvero il suo tasso di cambio rispetto a tale moneta, veniva espresso dalla sommatoria dei cambi bilaterali Sji nei confronti delle altre monete comunitarie, ciascuno dei quali andava moltiplicato per l’ammontare aj di ciascuna moneta compresa nel paniere. In formula, ECUi=ΣjajSji. I limiti di oscillazione tollerati erano del 2,25% in più o in meno, con l’eccezione del caso della lira, moneta giudicata particolarmente fragile, per la quale il margine saliva al 6% nei due sensi.

Nell’ambito dello SME, l’ECU fu utilizzato per esprimere i tassi centrali bilaterali fra le diverse monete comunitarie e per costruire il c.d. “indicatore di divergenza”, un indice che consentiva di individuare la moneta deviante, in caso di variazioni che tendevano a superare i margini di oscillazione consentiti. In tal modo veniva identificato il paese che sarebbe dovuto intervenire sul mercato per mantenere stabile il valore della moneta comune.

L’ECU ebbe numerosi altri impieghi, anche da parte dei privati, limitatamente per la fatturazione di transazioni relative a beni e servizi e in modo più ampio per la denominazione del valore di prestiti e di attività finanziarie in genere. Ma il suo impiego prevalente, al di fuori dei meccanismi dello SME, riguardò la gestione del bilancio comunitario (v. Bilancio dell’Unione europea) e delle politiche comunitarie, a cominciare dalla Politica agricola comune. Quest’ultima, essendo basata su di un sistema di prezzi unici europei, presupponeva infatti necessariamente una moneta di conto comune: una prima avvisaglia del fatto che l’unità economica richiedeva l’unità monetaria. Prima dell’ECU i paesi comunitari adottarono, a partire dall’esperienza dell’Unione europea dei pagamenti (1950), una Unità di conto europea (UCE), avente lo stesso contenuto aureo del dollaro USA. Con la creazione dell’ECU, dopo la fine del sistema a cambio aureo nel periodo 1971-1973, la Comunità si affrancò pertanto dal vincolo che la legava in modo diretto alle sorti del biglietto verde e alle decisioni relative alla politica monetaria statunitense.

Franco Praussello (2008)