Uri, Pierre

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U. (Parigi 1911-ivi 1992), autoproclamatosi “fondatore dell’Europa”, frequenta il Liceo Henri IV, è allievo della Scuola normale superiore, agrégé di filosofia, borsista a Princeton; dal 1935 al 1938 è professore di filosofia a Lione, Laon e Reims.

Durante la guerra, essendo stato privato dell’impiego a causa della legge contro gli ebrei, si dedica al diritto e all’economia; segue i corsi di François Perroux e quelli del Centre de perfectionnement aux affaires, dove scopre la finanza. Nel settembre 1944, Perroux coinvolge U. nelle attività dell’Institut de science économique appliquée (ISEA) che ha da poco fondato. Qui, fino al marzo 1947, U. lavora sul risanamento delle finanze pubbliche e completa la sua solida formazione economica. Consigliere ufficioso della Confédération générale du travail (CGT), prima della scissione, in questo periodo definisce il principio di un’imposta sul valore aggiunto.

Grazie alle doti di agilità intellettuale che gli vengono riconosciute e alla sua autorità di grande esperto di finanze, nel marzo 1947 U. viene inserito nel gruppo che Jean Monnet ha appena costituito in Rue de Martignac, in seguito alla creazione, il 3 gennaio 1946, del Commissariato generale al Piano, e di cui fanno già parte Robert Marjolin, Paul Delouvrier, Étienne Hirsch. Qui U. diventa capo della sezione economica. I suoi legami con Monnet si rafforzano all’indomani dell’accettazione del Piano Marshall da parte della Francia: Marjolin, che diventa il primo segretario generale della nuova Organizzazione europea per la cooperazione economica (OECE), è sostituito da Hirsch, vicecommissario. U., che ha redatto il rapporto sullo stanziamento della contropartita in franchi degli aiuti provvisori, il 14 febbraio 1948, formerà a partire da questo momento con Hirsch e Monnet quella che i britannici hanno definito la “Triade”, che secondo alcuni commentatori dell’epoca darà l’impronta alla ripresa della Francia. I suoi interlocutori quotidiani nell’amministrazione francese sono François Bloch-Laîné, direttore del Tesoro, Guillaume Guindey, direttore delle Finanze estere, Pierre Dreyfus e Ambroise Roux del ministero dell’Industria.

Questo periodo segna la nascita dell’europeismo di U. Profondamente coinvolto nella preparazione del Piano Schuman – Monnet gli fa rileggere una prima versione del testo, preparato con Hirsch e il giurista Paul Reuter il 17 aprile 1950 – all’indomani della dichiarazione del 9 maggio 1950 si impegna nella difesa del progetto e parte per il Regno Unito cercando inutilmente di convincere i suoi interlocutori a partecipare. Rassicura gli americani sul contenuto del progetto, che è il contrario della resurrezione del “cartello dell’acciaio” del periodo fra le due guerre. Insieme a Hirsch, infine, assiste Monnet, che è stato nominato presidente, il 20 giugno 1950, all’apertura della conferenza che condurrà alla firma del Trattato di Parigi, il 18 aprile 1951. La ratifica avviene in Francia il 13 dicembre dello stesso anno. Nel luglio 1952 il trattato che istituisce la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) entra in vigore e il 10 agosto l’Alta autorità si stabilisce in Lussemburgo.

Dal settembre 1952 al luglio 1959 U. dirige la Divisione economica dell’Alta autorità: del resto, ha contribuito in prima persona a creare l’architettura generale della nascente amministrazione comunitaria. La sua divisione si occupa dei problemi che non sono specificamente legati al carbone e all’acciaio e ha l’obiettivo di strutturare le relazioni fra il Mercato comune e le economie nazionali. U. è incaricata di definire le regole della concorrenza, ma anche delle relazioni estere.

U. partecipa anche alla formulazione del “Piano Schuman ampliato”, che in seguito alle pressioni americane deve dare una risposta al problema del riarmo tedesco e che viene presentato da René Pleven, il 24 ottobre 1950, davanti all’Assemblea nazionale francese. Tuttavia, assiste senza entusiasmo alla nascita del Trattato di Parigi, che crea la Comunità europea di difesa: non ha partecipato alla sua stesura e lo reputa “largamente inapplicabile”. In compenso, dopo essere stato distaccato nel 1955-1956 dall’Alta autorità per assistere Paul-Henri Spaak all’epoca del rilancio della Conferenza di Messina, si impegna con fervore nell’elaborazione di un progetto di Mercato comune generale. Non è presente a Messina, dove Max Kohnstamm rappresenta l’Alta autorità come segretario esecutivo, ma partecipa al comitato di esperti presieduto da Spaak. Insieme ad altri, in ritiro sulla Costa azzurra, redige il Rapporto Spaak. Non è tra i membri della delegazione francese a Val Duchesse nel giugno 1956, ma è richiamato da Spaak che chiede il suo contributo. L’impegno europeo di U. non si conclude con la firma dei Trattati di Roma il 25 marzo 1957: dall’ottobre al dicembre del 1958 lavora a una sintesi degli studi condotti sotto la sua direzione sulla situazione economica dei paesi membri della Comunità economica europea (CEE). Questo “Rapporto U.” gli dà una notorietà internazionale e lo fa conoscere al grande pubblico.

Nel luglio 1959, deluso per non essere stato nominato membro dell’Alta autorità, al posto di Léon Daum, U. si dimette dalla carica alla Divisione economica e lascia Lussemburgo, allo stesso modo di alcuni alti funzionari francesi come Paul Delouvrier o Jean Poincaré. Quindi entra alla banca Lehman Brothers, dove è incaricato di creare un ufficio europeo che si occupi dell’insieme del Mercato comune e dei territori associati. Qui resterà fino al 1961. In seguito le sue attività si diversificano: diventa consigliere dell’Istituto atlantico, si rafforza il suo impegno all’interno della sinistra socialista, anche se non è membro della Section française de l’Internationale ouvrière (SFIO). Mosso da una forte ostilità nei confronti del generale Charles de Gaulle, sostiene Jean Lecanuet al primo turno dell’elezione presidenziale del 1965, poi François Mitterrand al secondo turno. Diventa uno dei dirigenti della Fédération de la gauche démocrate et socialiste (FGDS). Professore associato a Paris IX Dauphine dal 1969 al 1976, nel 1974 aderisce al nuovo Partito socialista creato da Mitterrand. Nel 1988 è nominato vicepresidente dell’Associazione degli amici di Jean Monnet.

Laurence Badel (2012)

Bibliografia

Poidevin R., Spierenburg D., Histoire de la Haute-Autorité de la Communauté européenne du charbon et de l’acier, Bruylant, Bruxelles 1993.

Roussel E., Jean Monnet, 1888-1979, Fayard, Paris 1996.

Uri P., Penser pour l’action. Un fondateur de l’Europe, Odile Jacob, Paris 1991.