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Woschnagg, Gregor

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W. (Berna 1939), diplomatico e funzionario ministeriale, esperto di integrazione europea e rappresentante permanente dell’Austria presso l’Unione europea (v. anche Rappresentanze permanenti presso l’Unione europea), è considerato uno dei maggiori esperti austriaci per quanto riguarda le politiche europee e il processo di integrazione europea (v. Integrazione, teorie della; Integrazione, metodo della). Ha guidato l’ambasciata d’Austria presso l’Unione europea a Bruxelles durante la Presidenza dell’Unione europea dell’Austria (dal 1° gennaio 2006 fino al 30 giugno 2006).

Dopo aver frequentato le scuole superiori in Svizzera e in Austria, dal 1960 al 1965 W. ha studiato legge nelle facoltà di Giurisprudenza delle Università di Vienna, Grenoble e al Trinity College di Cambridge. L’anno successivo ha frequentato il Collegio di Brugge in Belgio specializzandosi in diritto europeo ed economia. Dopo aver concluso l’anno di pratica legale in Austria (Gerichtsjahr) ha iniziato a lavorare per il dipartimento Integrazione economica del ministero per gli Affari esteri austriaco nel 1966, del quale ha assunto la guida dal 1987 al 1996.

Dal 1968 al 1973, ha rappresentato l’Austria presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite a New York e poi, fino al 1975, è stato ambasciatore austriaco in Egitto. Ha ricoperto il ruolo di addetto stampa del ministero per gli Affari esteri durante il governo Bruno Kreisky.

Nel 1981 è stato nominato ambasciatore austriaco a Nairobi e rappresentante permanente austriaco presso le Nazioni Unite impegnato nei programmi UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e Habitat (Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani), sempre a Nairobi. Dopo il suo rientro in Austria nel 1986 ha assunto l’incarico di direttore del segretariato generale del ministero degli Affari esteri, incarico ricoperto fino al 1987.

Dal 1987 fino al 1996 è stato viceambasciatore austriaco presso l’Unione europea; durante questo periodo ha contribuito ai negoziati per l’Adesione dell’Austria all’Unione europea. Inoltre, dal 1993 al 1996 è stato vicedirettore del dipartimento Integrazione economica e politica al ministero per gli Affari esteri, del quale ha assunto la dirigenza dal 1997 al 1999. A partire dal settembre 1999 ha guidato la rappresentanza permanente dell’Austria presso l’Unione europea a Bruxelles ove vi è rimasto fino al mese di marzo del 2007, cessando dal servizio per il raggiungimento dell’età pensionabile.

Durante il semestre di presidenza austriaca dell’Unione europea (dal 1° gennaio al 30 giugno 2006) l’attività dell’ambasciatore W. e del suo gruppo si è concentrata su quattro obiettivi: il rafforzamento della fiducia dei cittadini nel progetto europeo e nelle Istituzioni comunitarie; il consolidamento e l’ulteriore sviluppo del modello di vita europeo con la sua alta qualità di vita, la sicurezza sociale, i suoi standard elevati per l’ambiente e il rispetto della diversità europea; l’incentivo all’occupazione e alla crescita economica, tra l’altro nel quadro dell’Agenda di Lisbona e considerando gli elementi stabiliti a Hampton Court (summit dell’UE dell’ottobre 2005); il ruolo dell’Unione quale partner nel mondo. Nel settore della politica estera, un argomento focale è stato l’integrazione nell’assetto politico europeo e l’avvio verso il benessere e la stabilità degli stati dell’Europa sudorientale dopo le guerre balcaniche.

In particolare, l’Austria durante la presidenza si è adoperata per un rapido svolgimento delle trattative sulle prospettive finanziarie e sulla suddivisione dei fondi per una pronta attivazione dei Programmi comunitari nel 2007. Inoltre, W. e il suo gruppo, in quel periodo, hanno posto l’accento in particolar modo sulla continuazione del dibattito sul futuro dell’Unione europea (v. anche Convenzione europea; Costituzione europea). I capi di Stato e di governo nel giugno 2005, in seguito al risultato negativo delle consultazioni referendarie in Francia e nei Paesi Bassi, avevano proposto una fase di riflessione. La relazione intermedia congiunta delle presidenze britannica e austriaca ha delineato la panoramica del dibattito nei singoli Stati membri, evidenziando che la maggior parte di questi aveva utilizzato tale fase in modo proficuo. Nel quadro degli obiettivi generali della cosiddetta fase di riflessione, la presidenza austriaca ha puntato su una gestione pragmatica a cui hanno fatto seguito misure e risultati più concreti sotto forma di consultazioni, conferenze (la “Sound of Europe” incentrata sulla cultura e sull’identità europea tenutasi a fine gennaio del 2006 a Salisburgo e la conferenza sulla sussidiarietà il 18 e 19 aprile 2006 a St. Poelten) e altre campagne informative per coinvolgere i cittadini nel dibattito sull’Europa e per cercare di far sorgere un radicato atteggiamento positivo delle persone nei confronti dell’Europa. Invece, nel settore dell’occupazione e della crescita economica, l’Austria ha identificato la promozione di posti di lavoro e della crescita economica come uno dei compiti più urgenti della politica europea assieme alle priorità stabilite a Hampton Court per quanto riguarda la ricerca, l’innovazione, l’università, le sfide demografiche, l’energia, l’immigrazione e la sicurezza. Oltre alle priorità già nominate, W. è stato incaricato, in veste di rappresentante permanente dell’Austria a Bruxelles, di coordinare il vertice più importante nella storia moderna dell’Austria: il Vertice dei capi di Stato e di governo dell’UE, dell’America Latina e dei Caraibi tenutosi dall’11 al 13 maggio 2006 con oltre 60 delegazioni al fine di promuovere il dialogo transatlantico sia da un punto di vista economico che politico e di sottolineare il ruolo dell’Europa come attore globale. In questo contesto la presidenza austriaca ha contribuito all’elaborazione di un nuovo regolamento per l’accordo di partenariato che è stato attivato nel 2007.

Nella sua lunga ed esemplare carriera diplomatica, W. ha svolto un ruolo di primissimo piano nel processo d’integrazione europea e può essere considerato uno degli artefici della politica europeista dell’Austria.

Elisabeth Alber (2007)