Approfondimento

Nell’ambito dell’integrazione europea (v. Integrazione, teorie della; Integrazione, metodo della) si intende per “approfondimento” un’azione volta a vincolare maggiormente gli Stati membri, consolidando e sviluppando gli elementi che li uniscono.

L’approfondimento, naturalmente, ha assunto significati diversi a seconda del periodo storico. Nel primo decennio di esistenza della Comunità (v. Comunità economica europea), durante gli anni Sessanta, il termine approfondimento designava il completamento del processo di costruzione dell’Unione doganale, con l’abbattimento delle barriere interne al commercio e l’istituzione della Tariffa esterna comune (TEC), nonché la messa in opera della Politica agricola comune (PAC). In pratica si trattava di dare attuazione alle misure previste dal Trattato di Roma (v. Trattati di Roma).

Col volgere del decennio, l’approfondimento assunse un significato che non ha più abbandonato nei decenni successivi. Esso divenne il contraltare dell’allargamento, cioè il processo che avrebbe dovuto fungere da antidoto ai rischi di diluizione dell’integrazione comportati dall’ingresso di nuovi partner, spesso assai tiepidi verso la componente sovranazionale della costruzione europea (si pensi ai casi di Regno Unito, Danimarca, Grecia). Il vertice dei capi di Stato e di governo tenutosi all’Aia nel dicembre1969 consacrò tale dialettica. Approfondimento e allargamento, infatti, furono, assieme al completamento, i termini del trittico che avrebbe dovuto esprimere gli obiettivi comunitari per il decennio a venire.

L’approfondimento, secondo i termini stabiliti all’Aia e precisati poi al Vertice di Parigi dell’ottobre 1972, avrebbe dovuto comportare un’intensificazione della cooperazione monetaria in vista dell’istituzione di un’Unione economica e monetaria, la ripresa della collaborazione tecnologica e l’istituzione di meccanismi di cooperazione in materia di politica estera (v. Politica estera e di sicurezza comune). Si venivano a delineare così le due direttrici principali che avrebbe seguito il processo di approfondimento negli anni seguenti: la moneta e la politica estera. Secondo i desiderata del governo di Parigi, che era stato promotore della conferenza, il completamento del mercato comune (v. Comunità economica europea), cioè in pratica l’adozione di un sistema definitivo per il finanziamento della PAC, e l’approfondimento avrebbero dovuto precedere l’allargamento della Comunità al Regno Unito; in effetti fu deciso che questi ultimi avrebbero proceduto di pari passo.

In pratica, le iniziative miranti a realizzare un’estensione e un’intensificazione dell’integrazione si risolsero in un insuccesso, travolte in campo monetario dalla crisi economica e, in politica estera, dalla scarsa volontà politica di procedere a una cessione di sovranità in un campo così delicato. Paradossalmente, fu proprio l’allargamento a provocare un approfondimento dell’integrazione attraverso l’istituzione, fortemente voluta dal Regno Unito, del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). In maniera analoga, gli allargamenti della Comunità all’Europa mediterranea portarono a un’intensificazione dell’intervento comunitario nel campo della politica di coesione economica e sociale (v. Politica di coesione).

Una lettura in termini di dialettica tra allargamento e approfondimento può essere data riguardo alle vicende dell’unificazione tedesca (v. Germania). L’estensione ad Est della Repubblica federale, e in ultima analisi l’ingresso nella Comunità dei territori componenti l’ex Repubblica Democratica Tedesca, furono in pratica “scambiati” con l’intensificazione del processo di unione economica e monetaria e l’avvio della Conferenza intergovernativa (v. Conferenze intergovernative) sull’unione politica. In altre parole, all’“allargamento” della Germania corrispose un approfondimento delle dinamiche di integrazione, in risposta ai timori e ai sospetti che il primo processo inevitabilmente sollevava.

Infine, l’allargamento dell’Unione (v. Unione europea) ai paesi dell’Europa centro orientale suscitò diffusi timori circa un annacquamento delle dinamiche di integrazione in una vasta area di libero scambio. Ancora una volta, per rispondere a tali timori, si avviò un processo che comportava non solo l’adeguamento delle istituzioni alle nuove dimensioni che l’Unione sarebbe venuta ad assumere, ma anche un approfondimento dell’integrazione soprattutto nell’ambito politico, una delle due direttrici dell’intensificazione dell’integrazione individuate all’inizio degli Settanta rimasta per gran parte incompiuta.

Francesco Petrini (2005)