Baeza Martos, Fernando

B.M. (Madrid 1920-ivi 2002) studiò nel collegio dei Marinisti a Madrid, ma nel 1939, alla fine della guerra civile, il padre, repubblicano, fu costretto all’esilio e la famiglia si trasferì in Argentina, dove B.M. si laureò in lettere e filosofia all’Università di Buenos Aires. Tornato in Spagna, proseguì gli studi a Madrid, e nel 1956 partecipò alla protesta degli studenti universitari che provocò la crisi di governo. Nello stesso anno fu tra i fondatori del movimento clandestino Azione democratica, più tardi convertitasi nel Partito sociale di azione democratica (Partido social de acción democrática, PSAD), insieme a Dionisio Ridruejo e a un gruppo di intellettuali antifranchisti. La base programmatica del partito si imperniava sulla unità delle forze di opposizione, sul superamento del passato e sull’impegno attivo per la restaurazione delle libertà democratiche, accettando l’ideologia socialdemocratica aconfessionale e indifferente alle forme di governo. Nel 1957 fu arrestato e condotto nel carcere madrileno di Carabanchel, assieme ad altri membri del PSAD come Ridruejo, Fermin Solana e Antonio Menchaca.

Nel 1962 B.M. prese parte al congresso del Movimento europeo tenuto a Monaco, dove si ebbe l’incontro tra gli esiliati repubblicani e l’opposizione interna al regime franchista, a eccezione dei comunisti. A seguito della dura reazione del governo spagnolo, che arrestò e mandò al confino vari partecipanti, B.M. andò nuovamente in esilio, soggiornando nei mesi seguenti in Colombia, Argentina, Messico e Francia, anche se non poté evitare di essere multato al suo ritorno in Spagna. Nello stesso periodo collaborò attivamente con l’Associazione spagnola di cooperazione europea (Asociación española de cooperación europea, AECE), del cui direttivo fu eletto membro nella giunta generale del febbraio 1967. Durante la seconda metà degli anni Sessanta intervenne in buona parte dei negoziati e delle attività dell’opposizione antifranchista, e nella sua casa si tennero varie riunioni fra i rappresentanti dei diversi partiti clandestini, inclusi i comunisti.

Nel 1972 B.M. aderì al Partito socialista operaio spagnolo (Partido socialista obrero español, PSOE) e fu arrestato ancora una volta nel 1975, poco prima termine della fine della dittatura.

Eletto senatore nelle liste del PSOE nella provincia di Huesca nelle prime elezioni democratiche del giugno 1977 e in quelle successive del 1979, B.M. fu primo vicepresidente della giunta direttiva del Parlamento, dell’Unione parlamentare e della Commissione mista parlamento spagnolo-Parlamento europeo, fino al 1982. Dal 1983 al 1987 fu ambasciatore spagnolo presso il Consiglio d’Europa, sempre in stretta collaborazione con il ministro spagnolo degli Affari esteri, Fernando Morán, amico e compagno di partito dai tempi dell’antifranchismo. Nel Consiglio europeo fece parte della Commissione economica, e fu inoltre vicecommissario nella Commissione politica e membro della Sottocommissione per il Medioriente.

All’interno del PSOE B.M. fu uno dei fondatori del Gruppo socialista de Chamartin (Madrid), della Federazione nazionale di arti grafiche dell’Unione generale dei lavoratori (Unión general de trabajadores, UGT), del gruppo di lavoro “Jaime Vera” e della Fondazione “Pablo Iglesias”, di cui fu membro. Autore del libro Baroja y su mundo (1962), tradusse in spagnolo l’opera di importanti autori stranieri, tra cui George Bernard Shaw e Honoré de Balzac e nel 1955 fondò a Madrid la casa editrice Arion.

Javier Munoz Soro (2009)