Eurobarometro

Eurobarometro (EB) è il nome dato alla prassi ormai affermatasi dal 1974, dopo un test effettuato nei paesi del primo Allargamento della Comunità datato 1973 e alcuni altri sporadici precedenti, di effettuare sondaggi di opinione, generalmente con cadenza semestrale, promossi dalla Commissione europea sulla base sia di domande generali inerenti il processo di integrazione (v. Integrazione Teorie della; Integrazione, Metodo della), sia di questioni legate a problematiche specifiche e all’attualità europea.

Su sollecitazione del Parlamento europeo attraverso il Rapporto Schuijt (deputato olandese), che chiedeva l’istituzione di un meccanismo permanente per studiare l’opinione pubblica europea, fu Jacques-René Rabier, l’allora uscente direttore generale responsabile per l’informazione, a convincere il presidente della Commissione europea, Francois Xavier Ortoli, a conferirgli l’incarico di mettere a punto tale sistema. Nell’elaborare le domande fondamentali da porre ai cittadini, fu posta allora particolare attenzione nel trovare delle formulazioni da poter riproporre nel tempo per consentire la misura delle “tendenze”,  ossia delle evoluzioni di natura generale che riguardassero, in particolare, la percezione del singolo sul processo di unificazione europeo, sul grado di soddisfazione e le aspettative  sulla propria vita, nonché rispetto all’agire delle istituzioni europee ed al funzionamento delle politiche comuni (v. anche Istituzioni comunitarie).

Alle due edizioni regolari dell’Eurobarometro, nella primavera e nell’ autunno (Standard EB), si affiancarono poi, nel tempo, anche le serie degli Special EB e dei Flash EB, nonché gli “Studi qualitativi” che analizzano gruppi specifici. Tali nuovi modelli di rilevazione sono nati sulla base di esigenze particolari di natura occasionale, legate all’attualità politica europea o anche di richieste d’indagine avanzate dalle singole Direzioni generali della Commissione su determinate politiche comunitarie.

In tal modo, grazie a questo strumento di rilevazione della fiducia e degli orientamenti dei cittadini europei, sono state pubblicate nel tempo centinaia di sondaggi riguardanti, ad esempio, l’allargamento, l’Euro, le grandi riforme europee dei Trattati, la Politica ambientale, il Mercato unico europeo, la concorrenza (v. Politica europea di concorrenza), il ruolo dell’Unione a livello internazionale oltre che varie questioni di taglio più sociale e culturale.

A differenza delle statistiche trattate e pubblicate dall’Ufficio Eurostat (v. Ufficio statistico delle Comunità europee), che mirano ad analisi quantitative, con certezza di dati e coinvolgimento di tutta la popolazione in relazione ai vari fenomeni, i sondaggi di Eurobarometro rappresentano formulari per la misura della soddisfazione dell’operato comunitario, caratterizzati da maggiore flessibilità e rapidità nella raccolta dei dati dovuta all’uso del metodo del campione rappresentativo, intervistato sia in maniera diretta (face-to-face) che per via telefonica. Il sistema funziona attraverso diverse convenzioni stilate dalla Commissione con differenti centri di ricerca che gestiscono centrali di raccolta ed elaborazione dei dati a livello nazionale. L’esperienza più che trentennale dei meccanismi utilizzati e dei controlli previsti, permette una notevole credibilità scientifica delle ricerche svolte insieme ad una grande rapidità ed efficienza. Per l’Eurobarometro standard vengono utilizzati campioni composti in media da circa 1.000 individui per ogni paese con alcuni correttivi a secondo dell’entità della popolazione dello Stato esaminato.

I dati forniti da Eurobarometro trovano impiego anche in campo accademico, economico e persino di costume (ad esempio i rilievi sulle abitudini dei consumatori europei (v. anche Politica dei consumatori)) alimentando il dibattito pubblico, ma la loro finalità principale è indubbiamente quella di osservatorio delle istituzioni europee sul gradimento della loro attività e sulle aspettative e opinioni dei cittadini riguardo alle tematiche europee. In alcuni casi i sondaggi possono persino venire riconosciuti dalla normativa comunitaria (v. Diritto comunitario) quali strumenti di valutazione e sorveglianza utilizzabili dai funzionari o agenti della Commissione e quindi divenire un utile supporto sia alle funzioni esecutive che a quelle di predisposizione della normativa da parte della stessa Commissione europea. Anche nell’attività della Corte di giustizia delle Comunità europee, ricorrono casi di utilizzo di risultati dei sondaggi come rilevatori attendibili di comportamenti dei consumatori, sia come sostegni a motivazioni di sentenze, sia in qualità di mezzo istruttorio e probatorio.

Malgrado i Trattati non prevedano alcun esplicito riferimento a Eurobarometro, esso gode di un buon riconoscimento a livello istituzionale e viene utilizzato sempre più di frequentemente dai mass media per predisporre servizi e articoli che facciano riferimento alla comprensione da parte dei cittadini della costruzione europea. A questo contribuisce indubbiamente anche la massima trasparenza che si è voluta attribuire ai sondaggi di Eurobarometro che possono tutti essere visualizzati su internet (http://ec.europa.eu/public_opinion), anche se generalmente sono disponibili solamente in lingua inglese, francese e tedesca (v. Lingue).

Nel quadro della definizione di una rinnovata politica di comunicazione dell’Unione viene considerato come estremamente prezioso lo strumento di Eurobarometro in quanto capace di fornire elementi utili alla migliore comprensione dell’opinione pubblica ed all’elaborazione delle strategie più adeguate per ridurre il divario esistente tra l’Unione europea e i suoi cittadini (v. anche Opinione pubblica ed europa). In tale ambito esso sarebbe utilizzato sia come strumento d’ascolto delle esigenze dei cittadini e delle loro aspettative, che come strumento di valutazione dell’impatto delle campagne di informazione e comunicazione che di volta in volta saranno messe in opera.

Come strumento informativo sull’opinione pubblica europea, Eurobarometro allo stesso tempo costituisce un fattore in grado di sollecitare un ulteriore sviluppo di tale dimensione di opinione pubblica, evidenziando il formarsi di una vera e propria coscienza europea su molte questioni legate strettamente alla democrazia europea e alle future scelte politiche.

Stefano Milia

Eurobarometro (EB) è il nome dato alla prassi ormai affermatasi dal 1974, dopo un test effettuato nei paesi del primo Allargamento della Comunità datato 1973 e alcuni altri sporadici precedenti, di effettuare sondaggi di opinione, generalmente con cadenza semestrale, promossi dalla Commissione europea sulla base sia di domande generali inerenti il processo di integrazione (v. Integrazione, teorie della; Integrazione, metodo della), sia di questioni legate a problematiche specifiche e all’attualità europea.

Su sollecitazione del Parlamento europeo attraverso il Rapporto Schuijt (deputato olandese), che chiedeva l’istituzione di un meccanismo permanente per studiare l’opinione pubblica europea, fu Jacques-René Rabier, l’allora uscente direttore generale responsabile per l’informazione, a convincere il presidente della Commissione europea, Francois-Xavier Ortoli, a conferirgli l’incarico di mettere a punto tale sistema. Nell’elaborare le domande fondamentali da porre ai cittadini, fu posta allora particolare attenzione nel trovare delle formulazioni da poter riproporre nel tempo per consentire la misura delle “tendenze”, ossia delle evoluzioni di natura generale che riguardassero, in particolare, la percezione del singolo sul processo di unificazione europeo, sul grado di soddisfazione e le aspettative sulla propria vita, nonché rispetto all’agire delle istituzioni europee ed al funzionamento delle politiche comuni (v. anche Istituzioni comunitarie).

Alle due edizioni regolari dell’Eurobarometro, nella primavera e nell’autunno (Standard EB), si affiancarono poi, nel tempo, anche le serie degli Special EB e dei Flash EB, nonché gli “Studi qualitativi” che analizzano gruppi specifici. Tali nuovi modelli di rilevazione sono nati sulla base di esigenze particolari di natura occasionale, legate all’attualità politica europea o anche di richieste d’indagine avanzate dalle singole Direzioni generali della Commissione su determinate politiche comunitarie.

In tal modo, grazie a questo strumento di rilevazione della fiducia e degli orientamenti dei cittadini europei, sono state pubblicate nel tempo centinaia di sondaggi riguardanti, ad esempio, l’allargamento, l’Euro, le grandi riforme europee dei Trattati, la Politica ambientale, il Mercato unico europeo, la concorrenza (v. Politica europea di concorrenza), il ruolo dell’Unione a livello internazionale oltre che varie questioni di taglio più sociale e culturale.

A differenza delle statistiche trattate e pubblicate dall’Ufficio Eurostat (v. Ufficio statistico delle Comunità europee), che mirano ad analisi quantitative, con certezza di dati e coinvolgimento di tutta la popolazione in relazione ai vari fenomeni, i sondaggi di Eurobarometro rappresentano formulari per la misura della soddisfazione dell’operato comunitario, caratterizzati da maggiore flessibilità e rapidità nella raccolta dei dati dovuta all’uso del metodo del campione rappresentativo, intervistato sia in maniera diretta (face-to-face) che per via telefonica. Il sistema funziona attraverso diverse convenzioni stilate dalla Commissione con differenti centri di ricerca che gestiscono centrali di raccolta ed elaborazione dei dati a livello nazionale. L’esperienza più che trentennale dei meccanismi utilizzati e dei controlli previsti, permette una notevole credibilità scientifica delle ricerche svolte insieme ad una grande rapidità ed efficienza. Per l’Eurobarometro standard vengono utilizzati campioni composti in media da circa 1000 individui per ogni paese con alcuni correttivi a seconda dell’entità della popolazione dello Stato esaminato.

I dati forniti da Eurobarometro trovano impiego anche in campo accademico, economico e persino di costume (ad esempio i rilievi sulle abitudini dei consumatori europei (v. anche Politica dei consumatori) alimentando il dibattito pubblico, ma la loro finalità principale è indubbiamente quella di osservatorio delle istituzioni europee sul gradimento della loro attività e sulle aspettative e opinioni dei cittadini riguardo alle tematiche europee. In alcuni casi i sondaggi possono persino venire riconosciuti dalla normativa comunitaria (v. Diritto comunitario) quali strumenti di valutazione e sorveglianza utilizzabili dai funzionari o agenti della Commissione e quindi divenire un utile supporto sia alle funzioni esecutive che a quelle di predisposizione della normativa da parte della stessa Commissione europea. Anche nell’attività della Corte di giustizia delle Comunità europee (v. Corte di giustizia dell’Unione europea), ricorrono casi di utilizzo di risultati dei sondaggi come rilevatori attendibili di comportamenti dei consumatori, sia come sostegni a motivazioni di sentenze, sia in qualità di mezzo istruttorio e probatorio.

Malgrado i Trattati non prevedano alcun esplicito riferimento a Eurobarometro, esso gode di un buon riconoscimento a livello istituzionale e viene utilizzato sempre più di frequentemente dai mass media per predisporre servizi e articoli che facciano riferimento alla comprensione da parte dei cittadini della costruzione europea. A questo contribuisce indubbiamente anche la massima trasparenza che si è voluta attribuire ai sondaggi di Eurobarometro che possono tutti essere visualizzati su internet (http://ec.europa.eu/public_opinion), anche se generalmente sono disponibili solamente in lingua inglese, francese e tedesca (v. Lingue).

Nel quadro della definizione di una rinnovata politica di comunicazione dell’Unione viene considerato come estremamente prezioso lo strumento di Eurobarometro in quanto capace di fornire elementi utili alla migliore comprensione dell’opinione pubblica ed all’elaborazione delle strategie più adeguate per ridurre il divario esistente tra l’Unione europea e i suoi cittadini (v. anche Opinione pubblica ed Europa). In tale ambito esso sarebbe utilizzato sia come strumento d’ascolto delle esigenze dei cittadini e delle loro aspettative, che come strumento di valutazione dell’impatto delle campagne di informazione e comunicazione che di volta in volta saranno messe in opera.

Come strumento informativo sull’opinione pubblica europea, Eurobarometro allo stesso tempo costituisce un fattore in grado di sollecitare un ulteriore sviluppo di tale dimensione di opinione pubblica, evidenziando il formarsi di una vera e propria coscienza europea su molte questioni legate strettamente alla democrazia europea e alle future scelte politiche.

Stefano Milia (2009)