Guigou, Elisabeth

G. (nata Vallier, Marrakech 1946) frequenta la facoltà di lettere di Rabat e la facoltà di scienze economiche di Montpellier. Nell’agosto del 1966 sposa Jean-Louis Guigou, che in seguito farà carriera in ambito accademico e presso alcuni ministeri. Terminati gli studi all’École nationale d’administration (ENA), frequentata tra il 1972 e il 1974, G. entra nell’amministrazione del ministero delle Finanze, nella quale rimane fino al 1979; vi ritorna nel 1981, dopo un biennio come addetto finanziario presso l’Ambasciata di Francia nel Regno Unito (1979-1981).

Parallelamente G. si impegna in politica: ventenne è già membro della Convention des institutions républicaines; all’indomani del maggio 1968 milita nel Parti socialiste unifié di Michel Rocard e sei anni dopo raggiunge il Partito socialista (PS), nel quale partecipa alla commissione economica.

Nel 1982 il ministro dell’Economia e delle Finanze, Jacques Delors, la sceglie come consigliere tecnico. Sostenuta dal suo compagno dell’ENA, Hubert Védrine, quello stesso anno G. diventa consigliere tecnico del Presidente della Repubblica François Mitterrand, incarico che mantiene fino al 1988. Tra il 1985 ed il 1990 svolge il ruolo di segretario generale del Comitato interministeriale per le questioni di cooperazione economica europea, incarico dal quale può sorvegliare, per conto dell’Eliseo, le iniziative in campo europeo del governo di Jacques Chirac (1986-1988) e grazie al quale può far sì che la politica comunitaria non ricada interamente nel campo d’azione di Matignon non solo durante il periodo di coabitazione, ma anche in seguito. Tra il 1984 e il 1990 G. mantiene molti contatti con i consiglieri personali degli altri undici capi di Stato e di governo e del Presidente della Commissione europea, rafforzando in questo modo il “bilateralismo multiplo” orchestrato da Mitterrand.

Dall’estate del 1988 G. riunisce e anima un gruppo di riflessione sulle priorità che la imminente presidenza francese della Comunità (luglio-dicembre 1989) dovrà sviluppare. Il gruppo delinea tre priorità: il progresso dell’Unione economica e monetaria, l’adozione di una carta sociale europea (v. anche Politica sociale) e la realizzazione di un Eurêka audiovisivo. Dal luglio 1989 G. è nominata alla presidenza del “gruppo ad alto livello”, composto dai rappresentanti dei ministri degli Affari esteri e dei ministri delle Finanze e voluto da Mitterrand allo scopo di stabilire la lista dettagliata delle questioni che potrebbero costituire l’ordine del giorno di una futura Conferenza intergovernativa (v. Conferenze intergovernative) sull’UEM (Unione economica e monetaria).

Dopo un incarico come delegato alla missione interministeriale per i paesi dell’Europa centrale e orientale, che le varrà l’appellativo di “signora Europa dell’Eliseo”, nell’ottobre del 1990 G. entra nel governo di Michel Rocard come ministro degli Affari europei, carica che mantiene anche nei successivi governi di Édith Cresson e Pierre Bérégovoy fino al 1993. In quegli anni G. si trova a dover gestire il dossier della Riunificazione tedesca e a sostenere le ragioni del “sì”, poi vittorioso, al referendum sul Trattato di Maastricht che si svolge nel 1992. Fa parte del ristretto gruppo di attori (assieme al Presidente della Repubblica Mitterrand e ai ministri dell’Economia e degli Affari esteri, Pierre Bérégovoy e Roland Dumas) che partecipano ai negoziati sul Trattato sull’Unione europea agli inizi degli anni Novanta.

G. è eletta consigliere regionale di Provence-Alpes-Côte d’Azur (1992-2002), parlamentare europeo nel 1994 nella lista socialista guidata da Rocard e nel 1997 parlamentare socialista all’Assemblea nazionale francese, incarico che lascia pochi giorni dopo per entrare nel governo di Lionel Jospin prima come ministro della Giustizia (1997-2000), in seguito come ministro del Lavoro e della solidarietà (2000-2002). In questi anni G. ribadisce il proprio sostegno al processo di integrazione europea, sostenendo che «l’Europa ha come vocazione quella di affermare un modello di società fondato sul rispetto delle differenze, la tolleranza, la solidarietà con i deboli, la responsabilità nei confronti di tutti […] (v. Integrazione, teorie della; Integrazione, metodo della). È per promuovere questo modello di società in Europa e fuori d’Europa che devono essere realizzati gli strumenti di un’Europa forte: un’economia sociale ed ecologica, una moneta, una politica estera, una difesa e delle istituzioni comuni» (v. Guigou, 1994, p. 29).

Alle elezioni politiche del 2002 è eletta deputato socialista nella circoscrizione Seine-Saint-Denis, successo che ripete nel 2007. Membro del “Bureau national” del PS dal 2002, dal 2004 è segretario nazionale alla riforma dello Stato e delle collettività locali. Nel 2003, di fronte alla spaccatura tra la Francia e alcuni paesi dell’Europa orientali, pronti a sostenere la politica statunitense in Iraq, G. riafferma il valore morale e politico dell’Allargamento dell’UE e rilancia il progetto di un’unione politica europea guidata da Francia e Germania. Nell’agosto del 2004 mentre il Parti socialiste si spacca tra sostenitori e detrattori del Trattato di Costituzione (v. Costituzione europea), oggetto del referendum indetto dal Presidente della Repubblica Chirac per il 2005, G., assieme ad altre personalità del partito costituisce e anima un Comitato della sinistra per il sì.

Lucia Bonfreschi (2006)