Scuola europea – (schola europaea)

Le Scuole europee, istituti pubblici di educazione creati dai governi degli Stati membri dell’Unione europea (UE), sono state all’origine istituite e regolate dal Protocollo intergovernativo “Statuto della Scuola europea”, firmato a Lussemburgo il 12 aprile 1957 e successivamente ratificato dai sei Stati membri della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA). La Convenzione (v. Convenzioni) attuale relativa allo statuto delle Scuole europee, che sostituisce gli accordi precedenti, è entrata in vigore nell’ottobre 2002. A seguito dell’Allargamento avvenuto il 1° maggio 2004, è in corso la procedura di Adesione dei 10 nuovi Stati membri dell’Unione.

Compito delle Scuole europee è quello di fornire un’educazione multilingue, multiculturale e multiconfessionale ad alunni dei cicli materno, primario e secondario. All’origine, le Scuole europee dovevano accogliere solo i figli dei funzionari delle Comunità. Successivamente sono stati ammessi altri allievi che ne facciano richiesta al direttore della Scuola. L’insegnamento è gratuito per i figli del personale delle Istituzioni comunitarie, mentre gli altri allievi pagano una retta il cui ammontare è stabilito dal Consiglio superiore, e che varia leggermente da una scuola all’altra. Le Scuole possono inoltre concludere accordi speciali di finanziamento con ditte private per l’educazione dei figli dei loro dipendenti.

Nel 2005, per la prima volta, il numero degli allievi delle Scuole europee ha superato le 20.000 unità. Gli alunni frequentano, in 7 paesi, le seguenti 13 Scuole europee (come indicazione della dimensione di ogni scuola, viene dato tra parentesi il numero degli allievi al 1° ottobre 2005): Belgio: Bruxelles I, Uccle (2617); Bruxelles II, Woluwé (3014); Bruxelles III, Ixelles (2781), Mol (622); Germania: Frankfurt-am-Main (876), Karlsruhe (1044), Muenchen (1557); Italia: Varese (1318); Lussemburgo: Lussemburgo I (3190) e II (891); Olanda (v. Paesi Bassi): Bergen (626); Regno Unito: Culham (856); Spagna: Alicante (987).  

La prima Scuola europea è stata istituita nell’ottobre 1953 a Lussemburgo per iniziativa di un gruppo di funzionari della CECA, con il sostegno del governo lussemburghese e delle istituzioni comunitarie. Nell’aprile 1957 la firma del Protocollo ne fece la prima Scuola ufficiale: e la prima sessione di esame della “licenza liceale europea” si è svolta nel luglio del 1959.

La licenza liceale europea, alla fine del settimo anno del ciclo secondario, è riconosciuta in tutti i paesi dell’Unione europea e in alcuni altri paesi, come la Svizzera e gli Stati Uniti, e permette l’ammissione a qualsiasi università o altro istituto di istruzione superiore dei paesi dell’Unione.

Tra gli obbiettivi delle Scuole europee viene considerato particolarmente importante quello di sviluppare al massimo le conoscenze scritte e orali della lingua materna e di due o tre lingue straniere. A tal fine, ogni scuola comprende diverse sezioni linguistiche, nel numero necessario a soddisfare le esigenze degli iscritti. L’insegnamento delle materie principali viene fornito in ciascuna delle lingue ufficiali dell’Unione, garantendo sempre una posizione preminente alla lingua materna dell’allievo. La suddivisione dei corsi e i relativi programmi sono identici per tutte le sezioni linguistiche, a eccezione, naturalmente, del programma della lingua materna. Lo studio di una prima lingua straniera – francese, inglese o tedesco – è obbligatorio dalla prima classe del ciclo primario fino alla licenza liceale. A partire dal secondo anno del ciclo secondario è obbligatorio lo studio di una seconda lingua straniera, a scelta dell’allievo tra le lingue disponibili nella scuola. Una terza lingua straniera può essere scelta a partire dalla quarta classe secondaria.

Massima attenzione è riservata alla necessità di trasmettere, attraverso l’insegnamento, un’immagine unitaria dell’Europa, evitando, nello studio della storia e della geografia, i pregiudizi e le distorsioni nazionalistiche. Infine, particolare importanza viene data all’approfondimento della matematica e delle materie scientifiche.  

Il Consiglio superiore è l’organo più elevato di governo delle Scuole europee. Esso è composto dai ministri dell’Istruzione, dal rappresentante della Commissione europea e dal rappresentante dell’Ufficio europeo dei brevetti. I ministri sono solitamente rappresentati da alti funzionari del ministero dell’Istruzione o del ministero degli Esteri di ogni paese dell’Unione. La sua competenza copre i settori pedagogico, amministrativo e finanziario. Quando il Consiglio non è in sessione le sue competenze sono esercitate da un rappresentante autorizzato.

I Comitati preparatori sono incaricati di esaminare preventivamente gli argomenti che saranno sottoposti al Consiglio superiore. I più importanti sono i Comitati pedagogici – composti dagli ispettori e dai direttori insieme ai rappresentanti degli insegnanti, dei genitori e degli allievi, che hanno il compito di esaminare le proposte relative ai contenuti e all’organizzazione dei programmi di studio delle singole scuole – e il Comitato amministrativo e finanziario – composto da esperti degli Stati membri che analizzano le implicazioni finanziarie delle proposte pedagogiche e dei bilanci preventivi di ogni Scuola europea.
Il controllo pedagogico delle scuole è affidato a due Consigli di ispezione, uno per la scuola materna e primaria, l’altro per la scuola secondaria. Ogni Consiglio è composto da 15 ispettori, che visitano regolarmente le classi, danno istruzioni ai direttori e al corpo insegnante, esaminano problemi specifici, organizzano gruppi di lavoro e presentano proposte al Consiglio superiore.

Il Consiglio d’amministrazione di ogni scuola è presieduto da un rappresentante del Consiglio superiore ed è composto dal direttore della scuola, dal rappresentante della Commissione europea, da due rappresentanti eletti dagli insegnanti e da due delegati dell’associazione dei genitori. Del Consiglio della scuola di Monaco fa parte anche il rappresentante dell’Ufficio europeo dei brevetti. Il Consiglio decide in merito ai problemi di gestione e di amministrazione, redige il bilancio preventivo e ne controlla l’esecuzione.

Il direttore è nominato dal Consiglio superiore per 7 anni. È assistito da due direttori aggiunti, per la scuola primaria e la secondaria, designati per 5 anni. Tutti gli insegnanti sono distaccati “a tempo pieno”, e per un periodo limitato, dai rispettivi governi nazionali. Il Comitato del personale è composto da due rappresentanti eletti in ogni scuola dal personale insegnante, ed è rappresentato nel Consiglio superiore, nei Comitati preparatori e nei Consigli d’amministrazione. I pareri e le proposte dell’Associazione sull’organizzazione delle scuole vengono portati dai suoi rappresentanti nei Consigli d’amministrazione, nel Consiglio superiore, nei Comitati pedagogici e negli altri comitati e gruppi di lavoro delle scuole. Il Comitato degli allievi di ogni scuola è rappresentato nel Consiglio educativo allargato e nel Consiglio d’amministrazione. Il Comitato centrale degli allievi (COSUP, Consiglio superiore) è formato da due allievi eletti in ogni scuola e invia due delegati ai Comitati pedagogici.

Mariano Maggiore