L’Associazione di studi europei (AUSE), nasce il 5 settembre 1989 a Milano, promossa da un gruppo di professori di diverse discipline e provenienti da differenti università italiane. L’iniziativa segue simili esperienze già realizzate in altri paesi. In Francia infatti, già nel 1963 era stata creata la CEDECE (Commission pour l’étude des Communautés européennes), mentre nell’anno successivo in Germania era sorta l’AEI (Arbeitskreis für europaïsche Integration). La nascita dell’AUSE coincide con la quella dell’ECSA (European community studies association) a cui l’AUSE fin dai suoi esordi aderirà. L’ECSA è l’associazione che riunisce gli accademici i quali, in differenti ambiti disciplinari, studiano il processo di integrazione europea e i suoi effetti sulla società. Oggi l’ECSA è un’organizzazione che collega tra loro oltre 50 associazioni nazionali a livello mondiale e oltre 9000 professori e accademici studiosi del processo di integrazione europea.
Al momento della sua istituzione l’AUSE andò a colmare un vuoto formatosi nella comunità accademica italiana che aveva, in diversi campi scientifici, dedicato molta attenzione al processo di integrazione europea (v. Integrazione, teorie della; Integrazione, metodo della), ma non aveva mai istituzionalizzato una vera e propria rete di collegamento tra tutti gli studiosi sparsi nelle diverse università italiane. L’esistenza di un ampio gruppo di professori impegnati sul tema dell’integrazione europea e del federalismo europeo (v. Federalismo) garantì all’Associazione, sin dalla sua nascita, una significativa base di partenza per il rilancio degli studi europei che si concretizzerà negli anni seguenti.
Gli obiettivi che l’AUSE si pose fin dalla sua fondazione, e che sono riportati nello statuto, sono i seguenti: promuovere la ricerca e l’insegnamento a livello universitario con riferimento ad aspetti giuridici, politici, sociali, economici e storici dell’organizzazione, del funzionamento e dello sviluppo dei processi e delle istituzioni di integrazione e unificazione europea; cooperare con analoghe associazioni e istituzioni pubbliche e private operanti in Italia, in Europa e negli altri continenti; promuovere e organizzare seminari di studio e conferenze; favorire la creazione di centri di documentazione, gruppi di studio e di ricerca; organizzare concorsi e borse di studio; istituire premi e ricompense.
Il primo presidente dell’Associazione fu Antonio Papisca, studioso del tema della democrazia internazionale, del nuovo ordine internazionale e della promozione e lo sviluppo dei diritti umani a livello mondiale (v. Diritti dell’uomo), il quale fu anche, nel 1982, uno dei promotori dell’attribuzione ad Altiero Spinelli della laurea honoris causa in Scienze politiche all’Università di Padova. Papisca, che sarà presidente dell’Associazione dal 1989 al 1995, si dedicò soprattutto a far conoscere e a promuovere l’Associazione nella comunità accademica italiana. In questa prima fase, infatti, si trattava di mettere in contatto e di coordinare tra loro i numerosi studiosi che nell’ambito della grande tradizione federalista ed europeista italiana avevano sviluppato studi originali e approfonditi sul processo di integrazione europea. Nella fase di avvio delle proprie attività l’AUSE ricevette un fondamentale supporto logistico e organizzativo dalle rappresentanze a Roma e Milano della Commissione europea. Grazie al lavoro del gruppo di Papisca e dell’allora segretario dell’Associazione, Marco Mascia, l’AUSE si sviluppò rapidamente, raggiungendo in pochi anni dimensioni comparabili a quelle delle altre associazioni europee.
È in questa fase che si formò, attraverso le riunioni del Comitato direttivo e attraverso la promozione di diverse attività in differenti città italiane e in diverse università, un gruppo di studiosi che si prese carico dei destini dell’associazione. Nel 1995 a Papisca succedeva Dario Velo, economista, studioso delle tematiche relative all’unione economica europea e componente di spicco della scuola pavese di studi federalisti, che già negli anni Settanta aveva promosso studi pioneristici sulla moneta unica. Chiusa la fase di costituzione dell’Associazione, con il passaggio di consegne alla presidenza si apriva una nuova fase in cui, sotto la guida di Velo, veniva avviata una serie di iniziative volte a rendere l’Associazione più visibile a livello sia nazionale che internazionale. In ambito nazionale, in collaborazione con le principali università italiane, vennero promosse ogni anno numerose iniziative di dibattito e di approfondimento sui temi dell’integrazione europea e del federalismo e fu avviata una scuola estiva di formazione con sede a Venezia, volta a permettere l’approfondimento e lo scambio di opinioni tra i ricercatori.
Coerentemente con l’impostazione dell’Associazione, la scuola si compone di differenti sezioni dedicate ai temi prettamente giuridici, economici, storici e di scienza politica, ma la presenza congiunta di studiosi con approcci differenti alimenta un clima di dibattito interdisciplinare che rende la scuola estiva di formazione in integrazione europea di Venezia un’esperienza unica nel panorama accademico italiano ed europeo. Il successo dell’iniziativa, a partire dalla prima edizione del 1995, è costantemente cresciuto; sono stati affrontati di volta in volta i temi più attuali del processo di integrazione europea. Di questo dibattito ogni anno vengono pubblicati gli atti nella collana di studi promossa dall’AUSE. Tra i volumi pubblicati ricordiamo, tra gli altri: L’Unione europea tra Costituzione e governance, (Ariane Landuyt, Daniele Pasquinucci), Per una nuova governance europea (Antonio Majocchi, Daniela Preda), Le relazioni economiche e finanziarie dell’Unione europea con i paesi in via di sviluppo nel quadro dell’Unione monetaria, (Roberta Pezzetti), Il processo costituente in Europa. Dalla moneta unica alla cittadinanza europea, (Marco Mascia, Antonio Papisca), La Conferenza intergovernativa europea, (Carlo Secchi, Dario Velo), Messina quarant’anni dopo. L’attualità del metodo in vista della Conferenza intergovernativa del 1996, (Luigi V. Majocchi), Unione Europea e Mediterraneo fra globalizzazione e frammentazione (Fulvio Attinà, Francesca Longo), L’adesione dei paesi dell’Est europeo all’Unione europea: l’integrazione monetaria e finanziaria (Dario Velo), L’Unione europea di fronte alle sfide dell’allargamento (Amedeo Amato, Franco Praussello).
L’AUSE ha svolto un ruolo significativo nel rinnovare e sostenere le iniziative della Commissione europea nel settore degli studi europei. In particolare, va ricordato il ruolo svolto dall’associazione nell’ideare e realizzare la rete di cattedre Jean Monnet. L’AUSE ha promosso la nascita del primo polo europeo Jean Monnet (Polo europeo Jean Monnet/Altiero Spinelli di Venezia); tale modello sarà fatto proprio dalla Commissione europea. Con il successo dell’azione Jean Monnet, l’AUSE è diventata il luogo di incontro e di dibattito scientifico anche per i nuovi docenti Jean Monnet, titolari di moduli, corsi o cattedre, tanto che l’appuntamento annuale di Venezia si è ogni volta concluso con un incontro tra i docenti Jean Monnet, i soci AUSE e i rappresentanti della Commissione europea. In questo modo l’incontro di Venezia ha costituito negli anni non solo il punto di riferimento per il dibattito interdisciplinare tra gli studiosi di integrazione europea, ma ha permesso anche all’AUSE di sviluppare un confronto tra il mondo accademico e quello delle istituzioni europee.
Se a livello nazionale l’Associazione ha ottenuto importanti risultati e una rilevante visibilità, a livello internazionale essa è diventata, in particolare a partire dalla metà degli anni Novanta, un importante punto di riferimento nell’ambito di ECSA Europe. Questo ruolo internazionale è testimoniato dall’ampio numero di cariche ricoperte dai membri dell’Associazione e dall’importante contributo che i soci hanno offerto alle World conference biennali dell’ECSA dedicate ai seguenti temi: “Federalismo, sussidiarietà e democrazia in Europa” (1994), “L’Unione europea nel mondo che cambia” (1996), “L’euro e i suoi aspetti economici, istituzionali e internazionali” (1998), “L’allargamento” (2000), “Pace, sicurezza e stabilità: il ruolo dell’UE nel dialogo internazionale” (2002) e infine, “L’Unione europea nel nuovo ordine internazionale” (2004). È con la creazione di una rivista scientifica internazionale in lingua inglese e francese, la “European Union review”, che l’AUSE assume un ruolo di leadership anche sul piano scientifico nell’ambito del dibattito promosso dalle reti ECSA mondiali. La rivista, fondata e diretta da Velo, si caratterizza per un approccio multidisciplinare al tema dell’integrazione europea e del federalismo e seleziona i più innovativi di studi a livello internazionale.
Antonio Majocchi (2008)