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Cañellas i Balcells, Anton

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C. (Barcellona 1923-Sant Cugat del Vallès 2006) si laureò in Diritto presso l’Università della capitale della Catalogna. Nel 1946, clandestinamente, fu uno dei fondatori della Juventud catalana demócratica e l’anno successivo delle Juventudes de Unió Democrática de Catalunya (UDC), uno storico partito nazionalista di ideologia democratico-cristiana. Fece poi parte del primo Segretariato del Consiglio catalano del Movimento europeo, costituito a Parigi nel giugno 1949 insieme a Enrique Adroher detto Gironella, Joan Sauret, Josep Sans, Josep Rovira ed Heribert Barrera. Attivo militante dell’opposizione democratico-cristiana al franchismo, dopo il Congresso di Taormina del 1965, che rappresentò l’atto di nascita dell’Unione europea dei democratico-cristiani (UEDC), ricoprì varie cariche nell’esecutivo del nuovo soggetto politico internazionale e nel contempo partecipò alla formazione in Spagna di un gruppo democratico-cristiano. In quegli anni collaborò inoltre a diverse iniziative culturali promosse dall’opposizione cattolica catalana, e in particolare con la casa editrice Nova Terra e la rivista “Oriflama”, e intervenne nella fondazione della Societat catalana d’estudis iúridics, econòmics i socials, filiale del Institut d’estudis catalans e del Centro de estudios europeos, di cui fu nominato segretario. Dapprima in veste di segretario e poi in qualità di presidente della Asociación de amigos de las Naciones Unidas, C. si recò negli Stati Uniti, dove fu ricevuto dal Presidente John F. Kennedy e da altre personalità del mondo della politica e dell’università. Nel 1976 fece parte della delegazione spagnola che firmò, nella sede dell’ONU, i Patti politici ed economici in tema di Diritti dell’uomo; fu inoltre membro dell’associazione cattolica Justicia y paz, particolarmente attiva nella difesa dei diritti umani durante gli ultimi anni del franchismo.

Al termine della dittatura, C. guidava la UDC, partito che rappresentò nel 1976 durante i negoziati con il governo sulla Legge di riforma politica, cercando di attrarre i settori moderati della democrazia cristiana e della borghesia professionale catalana, come il Centre Catalá. Alle elezioni del giugno 1977 C. capeggiava invece la lista della coalizione Unió del centre i la Democràcia cristiana catalana (UCDCC). Benché fosse stato eletto nell’occasione deputato nell’Assemblea costituente, inserendosi in Parlamento all’interno della minoranza regionalista basco-catalana, i risultati negativi della coalizione, che aveva ottenuto un modesto 5,6% dei voti e due soli seggi, portarono a una grave crisi interna. Così, durante i lavori del VI Congresso della UDC, celebrato nell’ottobre 1977, la proposta di C. di dar vita in Catalogna a un “grande centro”, comprendente anche la Unión de centro democrático (UCD), partito di governo, si scontrò con l’opposizione della maggioranza del suo partito, più favorevole a un’unione nazionalista di centro-sinistra. La rottura avvenne nel novembre del 1978: la UDC formalizzò l’accordo elettorale con Convergència democràtica de Catalunya (CDC), che avrebbe portato alla formazione di Convergència i unión (CiU), e il VII Congresso della UCD approvò l’espulsione di C. dal partito. Con la ex minoranza della UCD egli fondò quindi la Unió democràtica-centro ampli (UDCA), che, dopo poche settimane, sarebbe entrata nella coalizione elettorale Centristes de Catalunya-UCD. Alle elezioni legislative del marzo 1979 la nuova coalizione ottenne un buon risultato, con il 19% dei voti, e nel dicembre dello stesso anno un congresso tenutosi nella città di Girona unificò la UCD, la Unión de centro de Cataluña (UCC) e la UDCA: C. venne eletto presidente della nuova formazione.

Come deputato del Parlamento spagnolo C. avrebbe poi presieduto la commissione di Presidenza del governo, e avrebbe fatto parte delle commissioni Affari esteri e Competenze legislative. Inoltre, avrebbe partecipato all’attività della commissione di parlamentari catalani incaricata di negoziare e redigere lo Statuto di autonomia della Catalogna. Alle prime elezioni catalane del marzo 1980 ottenne il seggio come deputato, nonostante gli scarsi risultati ottenuti dalla sua coalizione CC-UCD, e, a sua volta, il Parlamento della Catalogna lo designò senatore nazionale. L’anno seguente, dopo la scomparsa della coalizione CC-UCD, C. abbandonò l’attività politica per andare a dirigere prima il Consiglio sociale dell’Università autonoma di Barcellona e poi l’Ospedale generale della Catalogna.

Nel febbraio 1993 C. fu eletto Sindic de Greuges de Catalunya (una sorta di Difensore civico), incarico che gli venne rinnovato nel febbraio 1998 e che lo condusse, tra il 2000 e il 2002, alla presidenza dell’European ombudsman institute. Nell’ambito di questa attività, si impegnò per un effettivo riconoscimento e per la salvaguardia dei diritti dei cittadini dell’Unione europea (UE), con carattere vincolante per tutte le Istituzioni comunitarie e i paesi membri, sia mediante una semplificazione dei trattati vigenti, sia attraverso l’inclusione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea nel testo della Costituzione europea. Inoltre, egli propose di inserire tra questi diritti anche i servizi pubblici di interesse generale, in modo da garantire sia l’uguaglianza d’accesso per tutti i cittadini della UE, con speciale attenzione verso i settori più svantaggiati, sia l’adattamento di tali servizi alle nuove esigenze e ai progressi tecnologici. Per quanto riguarda poi le effettive modalità di intervento a salvaguardia di suddetti diritti, C. propose uno studio sulla possibilità di far sì che l’Ombudsman, o Difensore civico europeo, fosse legittimato a presentare un ricorso alla Corte di giustizia delle Comunità europee (v. Corte di giustizia dell’Unione europea) nel caso in cui ritenesse che le istituzioni comunitarie o gli Stati membri, nella loro applicazione del diritto comunitario, avessero trasgredito i diritti fondamentali riconosciuti dai trattati o dalla Costituzione europea: qualcosa di simile, cioè, alla possibilità di ricorso al Tribunale costituzionale contemplata dalla Costituzione spagnola del 1978. A suo avviso si sarebbe trattato, insomma, di offrire ai cittadini della UE la possibilità di accedere direttamente alla Corte di giustizia, al Parlamento europeo tramite la sua Commissione delle petizioni (v. Diritto di petizione), e al Difensore civico dell’Europa o di uno degli Stati membri, in difesa dei propri diritti individuali.

Javier Munoz Soro (2012)

Bibliografia

Cañellas A., Vers una Constitució Europea, 10 ottobre 2002.

Culla J.B., L’evolució de l’espai centrista a Catalunya (1976-1982), Working Paper, Barcelona 1989.

Anton Cañellas i Balcells, in Enciclopedia catalana, Barcelona.