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Hillery, Patrick John

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H. (County Clare 1923-Dublino 2008) si laureò in medicina presso l’Università di Dublino. Dopo innumerevoli pressioni da parte di Eamon de Valera, nel 1951 accettò di candidarsi nelle liste del Fianna Fáil (Partito repubblicano) e riuscì a farsi eleggere. In seguito all’abbandono politico di de Valera, Francis Lemass avviò un rinnovo politico che riguardò anche la lista dei ministri. Fu così che H., dopo quasi un decennio di anonimato, venne scelto nel 1959 come nuovo ministro dell’Istruzione. Nel 1965 divenne ministro per l’Industria e il commercio, uno dei ruoli più importanti dell’esecutivo di Dublino, specie in quegli anni di rinnovamento economico e industriale.

Dopo le elezioni del 1969, che videro ancora una volta il suo partito vincente, H. divenne ministro degli esteri, rappresentando così il governo negli importanti colloqui con Bruxelles per l’apertura dei negoziati per l’ingresso del paese nella Comunità economica europea (CEE).

Il 30 giugno 1970, in Lussemburgo, si tenne l’incontro che diede al governo irlandese una prima possibilità di esporre la propria posizione in maniera ufficiale nell’ambito dell’apertura dei negoziati per l’Allargamento. Il ministro degli esteri H., in rappresentanza del suo governo, prese la parola e cominciò con l’elencare i successi colti dai Sei e dalle Comunità. Confermò l’adesione del governo irlandese agli ideali dell’integrazione europea e ribadì la necessità di un allargamento ai paesi disposti ad accettare le sfide e gli obblighi derivanti dall’ingresso nelle Comunità e pronti a far parte con gli Stati già membri di un’allargata e più forte Europa. Affermò che il suo governo accoglieva positivamente le conclusioni del Vertice dell’Aia, anche quelle parti in cui si affermava la necessità degli Stati membri di promuovere lo sviluppo della Comunità verso un’Unione economica e monetaria, e che l’Irlanda era preparata a partecipare attivamente per raggiungere questi scopi, confidando sul fatto che l’obiettivo finale fosse il raggiungimento di una forte ed armoniosa crescita economica in tutte le zone della Comunità allargata. Confermò l’accettazione degli obblighi economici fissati nei Trattati e i tentativi di Bruxelles di implementarli.

H. era convinto che l’ingresso nelle Comunità non avrebbe creato eccezionali problemi, partendo dal presupposto che si sarebbero trovate appropriate disposizioni transitorie in merito alle obbligazioni derivanti dai trattati, non solo in campo agricolo e industriale ma anche in altre aree.

Il primo incontro ministeriale segnò l’inizio sostanziale dei negoziati. La delegazione irlandese a questo meeting che si tenne a Bruxelles il 21 settembre 1970 era ancora una volta guidata da H. Questi presentò i ventuno punti che per lui e il suo governo andavano approfonditi, dalla necessità di un periodo di transizione per gli accordi commerciali dell’Irlanda con il Regno Unito, alla libera circolazione dei lavoratori, ai finanziamenti delle Comunità (v. anche Libera circolazione delle persone).

La conclusione dei negoziati avvenne il 18 gennaio 1972, Gli irlandesi, rappresentati da John Lynch e H., aggiunsero le loro firme al Trattato di adesione a Bruxelles il 22 gennaio 1972.

In seguito all’ingresso del suo paese nella Comunità, H. venne nominato commissario europeo per gli affari sociali, diventando il primo irlandese a far parte della Commissione europea.

Quando si tentò di rimandare l’applicazione della direttiva del 1975 sull’eguaglianza salariale, le femministe irlandesi si appellarono a lui. La sua decisione, in base alla quale la direttiva andava attuata, fu una prima dimostrazione per il paese di ciò che significasse essere diventati uno stato membro delle Comunità. La forza della nuova arena politica fu sufficiente a trasformare i partecipanti, il commissario H., le femministe e i sindacati irlandesi da attori nazionali a partecipanti a un forum politico europeo.

Diventato ormai una grande personalità politica nazionale ed internazionale, dal 1976 al 1990 H. ricoprì il ruolo di Presidente della Repubblica d’Irlanda, nonostante fosse investito da diverse polemiche fin dal suo primo mandato presidenziale, in special modo per la sua gestione della crisi del governo di Garret FitzGerald del 1982.

Non potendosi ricandidare per un ulteriore mandato, avendo raggiunto il limite massimo dei due mandati, H. decise di ritirarsi dalla vita pubblica. Tuttavia nel 2002 tornò sulla scena politica, per affermare il suo sostengo al “sì” al secondo referendum sul Trattato di Nizza.

Giovanni Pignataro (2012)