A B C D E F G H I J K L M N O P R S T U V W X Z

Internazionale socialista

image_pdfimage_print

Costituita nella sua forma attuale nell’estate 1951 al congresso di Francoforte, l’Internazionale socialista (IS) è l’unione mondiale di 161 partiti politici e organizzazioni d’ispirazione socialdemocratica e laburista.

Antesignana dell’IS è considerata la Seconda internazionale, sorta a Parigi nel luglio 1889, che fu caratterizzata fin dalla sua nascita da gravi contraddizioni fra affermazioni teoretiche di fedeltà all’ideale internazionalista e prassi condizionate dalle specifiche realtà nazionali. La Seconda internazionale si frantumò all’approssimarsi della Prima guerra mondiale: i comunisti, guidati da Lenin e Rosa Luxemburg, si staccarono e diedero vita al COMINTERN; contemporaneamente si ritirarono anche i socialisti indipendenti tedeschi, svizzeri e austriaci, ostili all’evento bellico.

A conflitto concluso, i partiti socialisti europei, riuniti nel Congresso di Amburgo del maggio 1923, crearono l’Internazionale operaia e socialista (IOS), la cui attività cessò di fatto nel giugno 1940 – anche se l’atto formale di scioglimento giunse solo il 1° gennaio 1947 – con l’arrivo delle truppe naziste a Parigi, dove il segretariato si era trasferito da un mese in seguito all’occupazione tedesca di Bruxelles. Come già la Seconda internazionale, anche l’IOS non sopravvisse alla prova della guerra: la crisi, che si trascinava già da tempo, trovava la sua causa fondamentale nell’incomunicabilità tra i diversi partiti e gruppi di partiti che non facevano riferimento a una comune idea di socialismo.

Furono necessari diversi anni di negoziati per giungere a una nuova internazionale sociale democratica. All’inizio, un primo meeting dei partiti socialisti, tenutosi dal 17 al 20 maggio 1946 a Clacton, nei pressi di Londra, si limitò a dar vita a un forum periodico, affidandone il coordinamento a una segreteria, il Socialist information and liaison office (SILO), con sede nella capitale britannica.

Al congresso di Anversa, che si tenne dal 28 novembre al 1° dicembre 1947, fu decisa la trasformazione del SILO in un Comitato delle Conferenze internazionali socialiste (Committee of international socialist Conferences, COMISCO). Infine, l’ottava Conferenza internazionale socialista, svoltasi a Francoforte dal 30 giugno al 3 luglio 1951, mutò il COMISCO nell’attuale IS.

A livello europeo, con l’istituzione della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA), i socialisti, facendo riferimento all’art. 33 bis del regolamento dell’Assemblea comune, crearono, il 23 giugno 1953, un gruppo politico presieduto dal francese Guy Alcide Mollet, al fine di lavorare insieme e partecipare compatti alle votazioni.

Con l’entrata in vigore dei Trattati di Roma, fu istituito a Lussemburgo nell’ottobre 1958 un ufficio di collegamento dei partiti socialisti membri dell’Europa comunitaria, che si riuniva a cadenza semestrale.

Nel giugno 1971, il congresso socialista di Bruxelles mutò l’ufficio di collegamento in un Ufficio di collegamento dei partiti socialisti della Comunità europea, una struttura permanente e sovranazionale che rafforzava le relazioni tra i partiti socialisti europei e il gruppo socialista all’Assemblea comunitaria (v. anche Partiti politici europei).

Quest’Ufficio si trasformò poi nella Confederazione dei partiti socialisti della Comunità europea (Confederation of Socialist Parties of the European Community, CSPEC, organizzazione associata dell’IS) (v. Partito socialista europeo), il cui progetto di costituzione venne accettato, dopo una serie di intense discussioni all’interno dell’esecutivo dell’Internazionale socialista, il 5 aprile 1974, mentre ferveva il dibattito politico sull’elezione diretta del Parlamento europeo (PE).

Negli anni successivi si tentò di rafforzare la CSPEC – il cui primo statuto sarebbe stato approvato solo nel 1980 – con l’elaborazione di un manifesto comune in vista delle prime Elezioni dirette del Parlamento europeo e la successiva formazione di un gruppo socialista a Strasburgo. Le diatribe non mancarono: se i socialisti generalmente sostenevano il processo d’integrazione continentale, essi però non sempre concordavano sul ruolo della Comunità economica europea (CEE) e delle Istituzioni comunitarie.

Le prime riflessioni su un manifesto programmatico condiviso furono affrontate al congresso di Elsinore, in Danimarca, nel gennaio 1976, ma fu solo all’incontro di Bruxelles del 23 e 24 giugno 1978 che i leader dei partiti socialisti della CE adottarono un unico slogan politico e lanciarono ufficialmente una comune campagna elettorale europea. Il programma politico era incentrato sulla lotta alla disoccupazione, sul miglioramento delle condizioni di lavoro, sulla protezione dell’ambiente, sull’istruzione e formazione e, infine, sull’Allargamento della Comunità europea.

Il manifesto provocò in un primo momento una certa diffidenza nei partiti socialisti non comunitari. Scandinavi e austriaci, in special modo, erano timorosi non solo del sorgere di un gruppo egemone all’interno dell’ala europea dell’IS, ma anche di veder intaccati il carattere multilaterale dell’organizzazione, il principio del “libero accordo” e, infine, la sovranità e l’autonomia di ciascun partito.

Il partito socialdemocratico svedese (Sveriges socialdemokratiska arbetareparti, SAP) e quello austriaco (Sozialdemokratische partei österreichs, SPÖ) vennero successivamente integrati nella Confederazione con lo status di osservatori, anche in virtù del crescente interesse dei rispettivi paesi nei confronti dell’Europa comunitaria, mentre la presidenza dell’IS garantì che all’interno dell’Internazionale non si svolgessero discussioni sugli affari interni della Comunità.

Alle prime elezioni dirette del Parlamento europeo del giugno 1979, i candidati socialisti ottennero 113 seggi su 410. Il gruppo socialista divenne così il più numeroso dell’emiciclo di Strasburgo.

Grazie al riconoscimento da parte del Trattato di Maastricht del ruolo dei partiti politici a livello europeo, al Congresso socialista dell’Aja del dicembre 1992, la CSPEC si sarebbe trasformata nell’attuale Partito socialista europeo (PSE), lasciandogli in eredità lo status di organizzazione associata all’IS.

Lara Piccardo (2009)

Bibliografia

Abita M.F. (a cura di), Internazionale socialista, Direzione PSI, Roma 1991.

Devin G., L’Internationale socialiste: histoire et sociologie du socialisme international. 1945-1990, Presses de la Fondation national des Sciences politiques, Paris 1993.

Dreyfus M., L’Europe des socialistes, Complexe, Bruxelles 1991.

Featherstone K., Socialist Parties and European Integration. A Comparative History, Manchester University Press, Manchester 1988.

Telò M. (a cura di), L’Internazionale socialista. Storia, protagonisti, programmi, presente, futuro, L’Unità, Roma 1990.

Sito ufficiale dell’Internazionale socialista:

http://www.socialistinternational.org.