Agenzie europee

image_pdfimage_print

Le agenzie europee sono organismi dotati di personalità giuridica propria e distinti dalle istituzioni comunitarie, creati allo scopo di rispondere a esigenze specifiche, di carattere tecnico, scientifico o di gestione di particolari attività dell’Unione europea (UE).

Le prime due agenzie furono create nel 1975, nell’ambito del primo programma di azione sociale varato dalla Comunità. Le difficoltà incontrate dall’economia europea a partire dai primi anni Settanta avevano stimolato un nuovo interesse degli organi comunitari verso la politica sociale, fino ad allora limitate a semplici misure di “accompagnamento” del mercato comune (v. Comunità economica europea). In tale contesto prendeva corpo l’idea di dar vita a due nuovi organismi: il primo, che le forze sindacali richiedevano da anni, avrebbe dovuto studiare i temi della formazione professionale (v. Politica della formazione professionale), aspetto ritenuto fondamentale per il miglioramento della competitività economica e per la realizzazione concreta del mercato unico europeo; il secondo avrebbe dovuto analizzare costantemente le condizioni di vita e di lavoro nella Comunità, per fornire orientamenti e pareri autorevoli ai responsabili delle politiche sociali, contribuendo così a migliorare la qualità della vita.

Con due regolamenti, del febbraio e del maggio 1975 furono così istituiti il Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (CEDEFOP, acronimo del francese Centre européen pour le développement de la formation professionnelle) e la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (EUROFOUND), con sedi, rispettivamente, a Berlino ovest e a Dublino. Entrambe le agenzie erano finanziate con stanziamenti ad hoc dal bilancio comunitario (v. Bilancio dell’Unione europea). Un consiglio d’amministrazione, composto da rappresentanti degli Stati membri, della Commissione europea e delle parti sociali, stabiliva gli orientamenti generali di gestione, la cui attuazione dettagliata era affidata a un direttore esecutivo assistito da una serie di comitati tecnici (v. Comitati e gruppi di lavoro).

CEDEFOP ed EUROFOUND rimasero le uniche agenzie della Comunità fino all’inizio degli anni Novanta, quando il cambiamento della situazione internazionale e le esigenze legate al completamento del mercato interno portarono alla creazione di una serie di nuovi organismi. In tale contesto, il Consiglio europeo di Bruxelles, nell’ottobre 1993, approvava l’istituzione di sette nuove agenzie specializzate, strutturate in modo analogo a quelle di “prima generazione”.

Gli sviluppi dell’ultimo decennio, dovuti sia all’inasprimento di determinati problemi sociali, sia alla brusca irruzione nell’agenda politica di tematiche in parte nuove (ad esempio i problemi della sicurezza seguiti agli eventi dell’11 settembre 2001), incrementavano ulteriormente il numero delle agenzie specializzate, alcune delle quali create per operare nel quadro della Politica estera e di sicurezza comune (PESC) o del cosiddetto “terzo pilastro” (v. Pilastri dell’Unione europea) dell’UE (cooperazione in materia di Giustizia e affari interni) (v. anche Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale).

Ciò permetteva, fra l’altro, di rispondere a esigenze di decentramento ripetutamente sottolineate da alcuni paesi “periferici” dell’Unione europea, che avevano richiesto in più occasioni di impiantare sul loro territorio la sede di istituzioni comunitarie. Così, non solo la sede del CEDEFOP nel 1995 fu spostata a Salonicco (la Germania era ampiamente “risarcita” dalla previsione di stabilire a Francoforte sul Meno la futura Banca centrale europea), ma la gran parte delle agenzie riceveva una collocazione periferica rispetto al classico triangolo istituzionale Bruxelles-Lussemburgo-Strasburgo. Per questo le agenzie sono comunemente conosciute anche come “organismi decentrati” dell’Unione.

Quasi tutte le agenzie hanno una rete di enti associati nei diversi Stati membri (composta di solito da organismi preesistenti specializzati nelle rispettive materie), che funzionano da canali per la raccolta di informazioni e per la diffusione di dati o notizie verso l’esterno. Le agenzie sono finanziate grazie a stanziamenti appositi dal bilancio generale dell’Unione, con l’eccezione dell’Agenzia europea di valutazione dei medicinali, dell’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno, e dell’Ufficio comunitario delle varietà vegetali, che si autofinanziano parzialmente attraverso la riscossione di diritti, e del Centro di traduzione degli organi dell’Unione europea, i cui servizi sono pagati dalle istituzioni e dalle altre agenzie.

Secondo la classificazione utilizzata dalla stessa UE, le agenzie possono essere suddivise nel modo seguente (accanto al nome di ogni agenzia è riportato l’anno di istituzione e la sede).

Agenzie comunitarie vere e proprie. Alcune delle agenzie comunitarie mirano alla promozione del dialogo sociale a livello europeo, e sono caratterizzate dalla presenza delle parti sociali nel loro consiglio di amministrazione (mentre i rappresentanti degli Stati membri e della Commissione sono presenti in tutte). Altre hanno funzioni di regolamentazione, e hanno in generale lo scopo di agevolare il funzionamento del mercato interno. Vi sono poi alcuni “osservatori” che raccolgono e divulgano dati su fenomeni sociali di particolare rilievo, mentre ad alcune agenzie sono affidati, quasi in una sorta di “subappalto”, determinati compiti dell’amministrazione comunitaria, come i servizi di traduzione degli stessi organi decentrati o alcune forme specifiche di assistenza ai paesi dei Balcani e dell’Europa orientale non membri dell’UE. Nel dettaglio, le agenzie comunitarie sono le seguenti:

– CEDEFOP (1975, a Berlino Ovest fino al 1995, in seguito a Salonicco). Ha il compito di raccogliere e diffondere informazioni su sistemi e politiche di formazione professionale e istruzione, per offrire un sostegno agli specialisti del settore di tutta l’Europa (v. Politica dell’istruzione).

– EUROFOUND (1975, Dublino). Contribuisce all’elaborazione di strategie volte a migliorare le condizioni di vita e di lavoro nella Comunità.

– Agenzia europea dell’ambiente (1990, Copenaghen). Segue costantemente l’evoluzione della situazione ambientale nei suoi diversi aspetti (v. Politica ambientale). Grazie a una norma speciale del suo statuto, i tre paesi dello Spazio economico europeo non membri UE (Islanda, Norvegia e Liechtenstein), hanno aderito all’agenzia fin dalla sua fondazione, mentre nel 2002 sono entrati anche i 10 paesi allora in via di adesione, la Romania, la Bulgaria e la Turchia. Al momento sono in corso negoziati con la Svizzera.

– Fondazione europea per la formazione professionale (1990, Torino). Punta ad aiutare una serie di paesi partner dell’UE – oltre quaranta, fra i quali i beneficiari dei programmi Poland and Hungary aid for the reconstruction of the economy (PHARE), Technical assistance for the commonwealth of independent states (TACIS) e MEDA – a riformare e modernizzare i sistemi di formazione professionale.

– Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (1993, Lisbona). Come il precedente, ha funzioni di monitoraggio e opera in collaborazione con Stati non membri, oltre che con enti internazionali come l’Organizzazione mondiale della sanità.

– Agenzia europea di valutazione dei medicinali (1993, Londra). Garantisce il massimo di protezione a uomini e animali attraverso l’azione dei suoi comitati tecnici, che ricevono informazioni da una rete di esperti di tutti i paesi membri.

– Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (1994, Bilbao). Ha lo scopo di raccogliere e diffondere le conoscenze in materia di condizioni di salute e sicurezza sul lavoro.

– Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno (1994, Alicante). Tutela i “marchi comunitari”, vale a dire il sistema di marchio unico istituito dall’Unione europea e riconosciuto da tutti gli Stati membri, che permette di offrire una tutela molto più rapida e forte.

– Ufficio comunitario delle varietà vegetali (1994, Angers). Tutela la privativa per i ritrovati vegetali (il corrispettivo dei diritti di proprietà industriale in materia di varietà vegetali).

– Centro di traduzione degli organi dell’Unione europea (1994, Lussemburgo). Fornisce i servizi di traduzione agli organi comunitari decentrati e fa fronte ai sovraccarichi di lavoro dei servizi ufficiali delle istituzioni. Oltre a rappresentanti degli Stati membri e della Commissione, nel suo consiglio di amministrazione siedono, in quanto “clienti” del Centro, anche esponenti delle altre agenzie.

– Agenzia europea per la ricostruzione (2000, Salonicco). Gestisce programmi di aiuto alla ricostruzione politica ed economica della Repubblica federale di Iugoslavia e della ex Repubblica di Macedonia. Ha centri operativi a Belgrado, Pristina, Podgorica e Skopje (v. Politica dell’Unione europea nei Balcani).

– Autorità europea per la sicurezza alimentare (2002, Parma). Creata a seguito dell’epidemia di encefalopatia spongiforme bovina (meglio nota come “mucca pazza”) per raccogliere informazioni e offrire consulenza specializzata alle autorità comunitarie su qualsiasi aspetto della sicurezza alimentare.

– Agenzia europea per la sicurezza marittima (2002, Lisbona). Creata dopo il disastro della petroliera Erika al largo delle coste spagnole, punta soprattutto a ridurre i rischi di incidenti marittimi e i conseguenti danni ambientali (v. anche Politica comune dei trasporti della CE).

– Agenzia europea per la sicurezza aerea (2002, Colonia). Ha compiti analoghi alla precedente, anche se è maggiormente sottolineato l’aspetto della sicurezza in senso stretto (v. anche Politica comune dei trasporti della CE).

– Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione (2004, Eraklion). Ha funzioni consultive e di coordinamento, di raccolta, analisi e diffusione dei dati in materia di sicurezza informatica.

– Agenzia ferroviaria europea (2004, Lille). Ha il compito di assistere la progressiva omogeneizzazione delle modalità di gestione dei sistemi ferroviari nazionali, nell’obiettivo, fissato dalle normative sulla politica comune dei trasporti, di uno “spazio ferroviario integrato” europeo, che possa garantire un incremento di efficienza e un rafforzamento della sicurezza generale (v. anche Politica comune dei trasporti della CE).

– Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne (2004, Varsavia). Mira a rafforzare e dare uniformità alla cooperazione fra gli Stati membri in materia di controllo delle frontiere esterne dell’Unione (v. anche Politica dell’immigrazione e dell’asilo).

– Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (2004, Stoccolma). In stretta cooperazione con i principali enti sanitari nazionali e internazionali, ha il compito primario di rafforzare la capacità europea di rispondere alla diffusione di malattie infettive particolarmente pericolose, quali l’influenza aviaria o l’AIDS (v. anche Politica della salute pubblica).

– Agenzia comunitaria di controllo della pesca (2005, Vigo – sede provvisoria a Bruxelles). Ha il compito di favorire l’applicazione della nuova normativa sulla Politica comune della pesca, riformata nel 2002, in particolare stimolando il coordinamento delle operazioni di ispezione e di controllo fra le istituzioni comunitarie e gli stati membri.

– Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (2007, Vienna). Lavorando in stretto contatto con altri organismi dedicati agli stessi fenomeni (su base nazionale o europea), ha il compito di raccogliere informazioni e dati su tutti gli aspetti legati al rispetto dei diritti fondamentali (v. Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea), allo scopo primario di fornire consulenza e assistenza alle istituzioni europee e nazionali nell’ambito dell’elaborazione e dell’attuazione del diritto comunitario (v. Diritto comunitario; Diritto comunitario, applicazione del). L’agenzia sostituisce l’Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenofobia, creato nel 1997, il cui oggetto rimane comunque uno dei suoi principali settori di attività.

– Agenzia europea delle sostanze chimiche (2007, Helsinki). Ancora in fase di organizzazione preliminare, avrà la funzione di fornire consulenza e informazioni a carattere tecnico-scientifico in materia di sostanze chimiche, nell’intento di garantire una gestione uniforme delle stesse in tutta l’Unione.

Agenzie operanti in ambito PESC. Nell’ambito della PESC operano organismi di natura strettamente tecnico/scientifica, due dei quali sono nati nell’ambito dell’Unione dell’Europa occidentale (UEO) e integrati nell’Unione europea con due azioni comuni del Consiglio affari generali. Si tratta dei seguenti organismi:

– Istituto europeo per gli studi sulla sicurezza (2002, Parigi). Organismo di ricerca sui problemi di sicurezza e difesa, svolge, con piena indipendenza intellettuale, compiti di studio e di analisi a supporto dell’azione del Consiglio dei ministri e dell’Alto rappresentante per la PESC (v. Politica estera e di sicurezza comune).

– Centro satellitare dell’Unione europea (2002, Torrejón de Ardoz). Fornisce informazioni a supporto del processo decisionale della PESC e della Politica europea di sicurezza e difesa (PESD) attraverso l’analisi di immagini satellitari e aeree.

Agenzia europea per la difesa (2004, Bruxelles). Promuove la collaborazione fra gli Stati membri soprattutto in materia di produzione di armamenti e di ricerca connessa alla stessa attività, nell’intento di rafforzare la «base industriale e tecnologica della difesa europea» e favorire la nascita di un vero e proprio mercato europeo dei materiali di difesa.

Organismi operanti nel quadro del “terzo pilastro”. Nell’ambito del “terzo pilastro” (v. Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale) operano organismi che intendono favorire la collaborazione fra i paesi membri in materia di lotta alla criminalità organizzata internazionale (in parte ha lo stesso compito, ovviamente, la già citata Agenzia per la collaborazione in materia di frontiere esterne):

Ufficio europeo di polizia (più conosciuto come EUROPOL, 1992, L’Aia). Agevola il coordinamento delle forze di polizia nazionali, soprattutto nella lotta contro determinati reati internazionali, quali la tratta degli esseri umani, il terrorismo, il traffico di stupefacenti o di sostanze radioattive e nucleari (v. anche Lotta contro la criminalità internazionale e contro la droga; Lotta contro il terrorismo).

– Accademia europea di polizia (2000, Hook). Promuovendo la cooperazione fa gli organismi interessati, punta a favorire la formazione di alti funzionari di polizia su base “transfrontaliera”, sempre più necessaria per far fronte ai problemi posti dalla criminalità internazionale negli ultimi anni.

– Organismo europeo per il consolidamento della cooperazione giudiziaria (più conosciuto come Eurojust, 2002, L’Aia). Favorisce il coordinamento fra le autorità giudiziarie nazionali, al fine di migliorare l’efficacia delle indagini e delle azioni penali.

Le “agenzie esecutive”. L’esistenza di una serie di agenzie è legata all’esecuzione di specifici programmi comunitari, e per questo esse hanno una durata limitata nel tempo. Sono attualmente attive le seguenti:

– Agenzia esecutiva per la competitività e l’innovazione (2005, Bruxelles), legata al programma “Energia intelligente – Europa”, la cui scadenza è prevista per il 2015.

– Agenzia esecutiva per la sanità pubblica (2005, Lussemburgo), che fino al 2010 gestirà il “programma pluriennale di sanità pubblica” della Commissione.

– Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura (2006, Bruxelles), col compito di gestire l’attuazione di una serie di programmi dell’Unione in materia didattica e culturale (v. Politica dell’istruzione).

Lorenzo Mechi (2009)